Battaglione Alpini Val Toce


Costituito il 20 maggio 1915 a Cividale con le compagnie 207 e 243 (nappina verde). Muove il 24 per la val Cosizza e, varcato il confine al passo di Zagradan, raggiunge M. Jeza ove si rafforza (gruppo alpini A9. Il 30, passa l’Isonzo e si porta a Drezenca. Ivi permane, quale riserva, fino al 19 giugno; va poi ad occupare la colletta nord del Kozliak da dove muove, unitamente ad altri battaglioni del gruppo, all’attacco della linea nemica Rudeci rob – Mrzli.
Nei giorni 3 e 4 luglio , combatte subendo forti perdite; ostacolato dal fuoco avversario ripiega sulle precedenti posizioni. Il 21, sostituito dal III/42° fanteria, si porta a M. Rosso a rincalzo dei battaglioni “Intra” e “Val d’Orco” che, sin dal 19, sono impegnati per consolidare la posizione occupata. Nello stesso giorno il “Val Toce” entra in combattimento e concorre validamente alla riconquista di q. 2163 assicurandola da ogni eventuale contrattacco.
Nei giorni successivi vengono rinnovati numerosi attacchi per ampliare la nostra occupazione su M. Rosso, ma gli sforzi, dato il terreno difficile e la tenace resistenza dell’avversario non sono coronati dal successo. Il 31 luglio il battaglione viene inviato a riposo a Mliusko: il 13 agosto si trasferisce a Selisce, quindi a Volarje per sostituire l’”Ivrea” nelle trincee a cavallo della strada Volarje – Gabrje. Chiamato il 16  a sostegno del “Val Baltea”, concorre con esso ai ripetuti attacchi contro le difese di Dolje; la resistenza e l’organizzazione difensiva nemica non consentono che lievi vantaggi. Nella notte sul 28 e durante la mattina del 29 gli alpini, avvicinandosi sempre più ai reticolati avversari, cercano ripetutamente di raggiungere l’obiettivo “Case Bruciate”, ma i tentativi riescono vani causa il micidiale fuoco. L’azione, nuovamente tentata il 3 settembre, subisce eguale sorte.
Il 6 e il 7 il nemico lancia attacchi di sorpresa contro le pendici del Vodil, ma essi sono energicamente contenuti e respinti dal battaglione.
Nei giorni successivi le truppe, vengono impiegate nel consolidamento delle difese, sottoposte a continuo fuoco d’artiglieria.
Il 29 settembre muove ancora una volta all’attacco di “Case Bruciate”, mentre la 207 tiene impegnato col fuoco l’avversario, la 243 riesce ad aprirsi un varco attraverso i reticolati ed a spingersi nelle antistanti posizioni nemiche ove cerca di rafforzarsi; contrattaccata viene in gran parte sopraffatta nonostante una disperata resistenza.
Il 4 ottobre, il battaglione cede all’”Exilles” la linea e scende a Volarje per riposo e riordino.
L’undici sostituisce nelle posizioni di seconda linea, verso il torrente di GabrIje, il “Val Natisone” ; torna poi il 18 a Volarje.
Il 19 ha inizio una nuova azione da Plezzo a Tolmino; il 23 sono raggiunte le quote 870 del Vodil e 1100 del Mrzli, ma nella notte, poiché il nemico riesce a riprendere qualche posizione, il “Val Toce” contrattacca e ristabilisce la situazione, catturando prigionieri.
Il 29 ottobre, rilevato dal V° bersaglieri ciclisti, torna ai precedenti accantonamenti di Volarje.
L’otto novembre, sale nuovamente in linea sulle falde sud-est del Mrzli (q. 1000) sostituendovi il “Val Baltea”. Il 15 è nelle trincee sottostanti al “Trucchetto” del Vodil. Il 26 novembre, riprese le operazioni contro il Mrzli – Vodil, il battaglione  che costituisce una delle colonne d’attacco del gruppo alpini A, rinnova nei giorni 28 e 29 gli sforzi contro la tenace resistenza avversaria; il 10 dicembre scende a Kamno ed il 13 si trasferisce sul costone che dalla cresta nord del M. Nero scende al Potoce, trascorrendovi il resto dell’anno.
Il 23 marzo 1916, destinato su altro fronte, si porta a Drezenca ed in ferrovia raggiunge Vezza d’Oglio, in val Camonica, ove per qualche giorno attende al riordino.
Il 9 aprile viene inviato ad Ala, indi nei pressi di Brentonico, a Cazzano da dove sale in linea nel tratto: q. 800 ( fra Dosso Alto e Doss del Remit) – q. 576 (sud-est di Scurelle) – bosco di Malga Grigolli – Sorgente.
Durante l’offensiva austriaca sugli altopiani, svolge azioni di pattuglie spinte in basso verso Loppio e verso Mori, riuscendo  a catturare prigionieri. Il 17 luglio, sostituito dal I/114° fanteria, scende a Sorne e per Avio, Titano, Bormio, Premadio, va ad accamparsi a Baita Forcola (comando sottosettore Valtellina).  Il 26 luglio si sposta in val Braulio alla IV cantoniera; il 20 agosto, destinato a Vallarsa, si trasferisce a Premadio per ripartire il mattino successivo per Edolo. Il 2 settembre è a Anghebeni ,ed il 9 in Vallarsa, combatte su M. Spil rigettando il nemico che aveva tentato d’impossessarsi delle nostre  posizioni. Il 10 consolida la conquista dell’Alpe Cosmagnon, fatta dall’”Aosta” ed il 12 si porta a presidio del costone di Lora ove procede alla sistemazione difensiva.
Il 9 ottobre, attacca i triceramenti del costone di Lora impossessandosene. Il giorno successivo, in concorso  di altri reparti, l’occupazione viene estesa dai Sogi a q. 1985.
L’avversario lascia nelle nostre mani 500 prigionieri e molto materiale bellico.
Per il contegno tenuto in questo combattimento, al battaglione (unitamente all’”Aosta”) viene conferita la Medaglia d’Argento al Valor Militare.
Dal 13 al 18 ottobre è in breve riposo a Malga Val di Fieno; il 19 si porta sulle pendici del Rojte ed il 22 si trasferisce a Malga dei Busi, permanendovi sino al 31.
Il primo novembre torna in trincea sul Pasubio nella linea “Panettone Alto” – q. 2200. Dopo aver atteso al riattamento delle opere di difesa, il 16, sostituito dall’”Aosta” , torna nei precedenti accantonamenti di Malga dei Busi da dove prosegue per S. Vito di Leguzzano (Schio).
Il 15 dicembre riceve la 281 compagnia.
Il 17 si sposta a Poleo, il 27 a Maglio inviando la 243 in linea nei trinceramenti dei Sogli Bianchi (Pasubio). Il 31 il comando di battaglione con la 207 si spostano sul M. Novegno, mentre la 281 resta accantonata a Nogare.
Il 23 gennaio 1917 in seguito ad ordine del comando sottosettore Vallarsa, il “Val Toce” destina la 381 sul Menerle; la 243, sostituita dalla 207 sui Sogli Bianchi, va ad accantonarsi ad Albergo Dolomiti. Il 31 anche quest’ultima sale sul Menerle. Dopo un periodo di lavori, il 22 febbraio il comando del battaglione con la 243 raggiungono M. Trappola (q. 1200); la 281 invece rileva reparti del “Monte Saccarello” sul M. Spil (S. Antonio). Il 1 marzo, il battaglione si trasferisce in riposo a Montorso ove attende al riordino dei suoi reparti.
Il 26 aprile posto, con gli battaglioni del 4° gruppo, alla dipendenza del comando zona Gorizia, inizia il trasferimento alla volta di Cividale giungendovi il giorno seguente; prosegue poi per Miscek (valle Judrio) ove accampa (17 divisione).
Fervono intanto i preparativi per la nostra offensiva oltre l’Isonzo.
Destinato ad operare contro il Vodice, il 12 maggio si sposta a Kambresko, prosegue il 15 per Debenje, Slapnico giungendo il 17 a Plava. Sotto il tiro delle artiglierie avversarie, effettua il passaggio dell’Isonzo e, raggiunta la sponda opposta del fiume, si ammassa a nord di Zagomila. Nella notte sul 18 ha ordine di portarsi presso q. 503 col compito d’attaccare al mattino le posizioni nemiche. Il “Val Toce” è collegato a sinistra con la colonna che deve operare su q. 652 del Vodice, a destra, invece non ha collegamenti e deve quindi guardarsi il fianco dalle provenienze di M. Santo ove operano le truppe della 10 divisione.
Al mattino, dopo aver eseguito in condizioni alquanto difficili, per la natura del terreno, la marcia d’avvicinamento verso q. 503, su quattro ondate muove all’attacco.
Alle 9,30 la prima irrompe nella trincea nemica catturandovi i difensori. Su di essa, però, si concentra subito un micidiale fuoco d’artiglieria che produce perdite rilevanti. All’alba del 19 le posizioni vengono rettificate lungo una linea che permette un conveniente sviluppo di fuoco ed il 22, dopo aver consolidato le trincee, sostituito dai fanti del 261°, si trasferisce a Slapnico; prosegue il 23 per il Korada indi per Miscek, ove attende, col sopraggiungere dei complementi al proprio riordino.
Ai primi di giugno, destinato nuovamente alla 1 armata, da Cividale parte in ferrovia diretto a Tavernelle, prosegue per Recoaro ed accampa a Parlati (val d’Agno).
Il 7 luglio torna in linea sul Pasubio a presidiare le posizioni dei “Tre Panettoni”.
Il 23 agosto, dopo preparazione d’artiglieria, considerevoli  forze nemiche si lanciano all’attacco delle nostre difesa ma vengono respinte.
Non si hanno in seguito azioni degne di rilievo e subentra nel settore una relativa calma, disturbata solo dal continuo tiro d’artiglieria.
L’inizio dell’anno 1918 trova il battaglione in linea, l’11 febbraio, sostituito dal “Monte Cervino”, scende a riposo a Maglio di Sopra. Dopo una permanenza di quasi un mese in tale località, viene destinato sull’Alpe Cosmagnon, ai Sogi. Il 2 aprile, rilevato da un battaglione del 159° fanteria, torna dapprima in val d’Agno poi nei dintorni di Recoaro attendendo a lavori stradali. I mesi di luglio, agosto e settembre vengono trascorsi in questa località e parte a Rovegliana.
Con l’approssimarsi della nostra offensiva finale, è destinato sul Grappa. Il 21 ottobre parte da Montecchio Precalcino alla volta di Paderno, il 23 sale alla selletta Boccaor.
il 24, muove all’attacco dell’obiettivo assegnatogli, Monte Fontana Secca, ma in seguito ad ulteriori ordini si ammassa sul rovescio di M. Solarolo; vi sosta tutto il 25 ed il 26 , la 281 compagnia punta su q. 1672. L’attacco si rinnova più volte ma , battuta violentemente e ridotta a pochi alpini, deve rinunciate all’impresa. La 243, successivamente, riesce a porre piede sulla posizione, ma soverchiata e decimata anch’essa, retrocede. La 526 compagnia mitragliatrici inviata a sostegno dell’”Aosta”, a selletta Valderoa, resiste ad un violento attacco sferrato dal nemico; più tardi muove alla riscossa e, raggiunta la posizione avversaria, vi resiste fino al mattino. Anche la 207, accorsa a sostegno è più volte battuta dal fuoco delle mitragliatrici che causano larghi vuoti nelle sue file.
Il 27 ottobre, i resti del “Val Toce”, riordinatisi a q. 1400, sono chiamati nuovamente in azione verso la selletta Valderoa. Ma neppure questa volta il loto sforzo è coronato dal successo :
Il 1 novembre il nemico ripiega; il “Val Toce” è chiamato ad un nuovo compito; partendo dalle vicinanze dell’Albergo Archeson, per Archeson, Cason del Sol, selletta Valderoa, M. Fontana Secca, Seren giunge a Feltre. Prosegue per Mugnai ove sosta per il sopraggiunto armistizio.
Le perdite subite durante l’ultima battaglia ammontano a 14 ufficiali e 415 uomini di truppa.
Il suo eroico contegno merita, per la seconda volta, la Medaglia d’Argento al Valor Militare (in concorso col “Monte Levanna”).
Sciolto nel corso del 1919.
Comandanti:
Magg. Ottorino Ragni             24.05.15            28.06.15     ferito
Cap. Oddino Dalmazzo          28.06.15            02.09.15
Cap. Guido Scandolara          03.09.15            30.11.15
Magg. Giovanni Pietro            01.12.15            10.02.17
Cap. Antonio Scalvi                11.02.17            08.03.17
Magg. Sisto Aymini                 09.03.17            17.09.17
Magg. Giovanni Manfredi       18.09.17            04.11.18

Perdite:
Ufficiali morti 11, feriti 43, dispersi 4
Sottufficiali e truppa morti 154, feriti 924, dispersi 345

Rinasce nell’agosto  1939 dal deposito del 4° reggimento alpini; nel 1940  durante la campagna di Francia inviato in Val Toce a presidio della frontiera svizzera. Disciolto il 31 ottobre 1940.
Ricostituito il 15 gennaio 1941 assegnato al 3° gruppo alpini  valle ( btg “Val Cenischia”, “Val Pellice”, “Val Toce” e gruppo art. “Val d’Adige”)  con il quale parteciperà alla campagna contro la Jugoslavia (magg. Remigio Aiassa e magg. Leopoldo Notari).
Nella prima decade di marzo il gruppo si era trasferito alla frontiera orientale. Il battaglione era dislocato a Tarvisio, il 28 , il “Val Toce” si schierò sul confine e l’otto aprile intraprese l’avanzata in territorio jugoslavo. Dopo aver occupato Ratici e Podkoren marciò su Kraniscka Gora ed il 9 incontrò presso Gozd una forte resistenza; respinto il nemico, giunse l’11 a Moistrana ed il 12 a Jesenice. Il 13 occupò Radovlijca. Nella notte sul 14 raggiunse Skofia Loka. Il 16 il 3° gruppo riunito, occupò la zona di  Dravlje-Vic  a nord est di Lubiana ed il 17 Turiak  dove sostò per ultimate operazioni.
Rimpatriato a fine campagna,  sempre alle dipendenze del 3° gruppo alpini valle,  nel novembre 1941 fu inquadrato nella neocostituita 6 divisione alpina “Alpi Graie” e ricevette la 121 compagnia armi d’accompagnamento.
Il 3° gruppo alpini valle, presidiò nel 1942 la valle dell’Arc in territorio francese e nel novembre partecipò all’occupazione del territorio francese oltre la linea d’armistizio fino a S. Giovanni di Moriana e oltre, in seguito allo sbarco degli alleati nel Nord Africa francese.
Nell’inverno 1942-43 il comando del 3° gruppo si trasformò  in comando del XX° raggruppamento sciatori ed il “Val Toce” mutò denominazione in “Monte Cervino”.
Non venne più ricostituito.


Battaglioni Alpini