Battaglione Alpini Val Cordevole


Viene costituito dal deposito del 7° reggimento alpini il 12 maggio 1915; figlio del “Belluno” ne porta la nappina verde. Inizialmente costituito da due compagnie  la 206 (ten. Tito Brida) e la 266 (cap. Luigi Nuvoloni). Comandante è il cap. Silvio Magnaghi, aiutante maggiore è il ten. Arturo Andreoletti futuro fondatore e primo presidente dell’A:N.A.. Il battaglione conta 12 ufficiali subalterni, un sottotenente medico , 625 alpini (sottufficiali, graduati e truppa) e il Ten. Don BonelliCostanzo(cappellano).Dislocato, all'inizio delle ostilità, alla testata della valle di Franzedas, tra i passi di Forca rossa e di Col Bechér, il "Val Cordevole", il 27 maggio, inizia l'avanzata e per M. le Saline, occupa le posizioni di Uomo della Campagnaccia  e di q. 2219, inviando distaccamenti al passo di Forca rossa ed al "Sasso" di Cima di Costabella (18a divisione - IX corpo d'armata). Il 30, la 266a compagnia si trasferisce a Caprile (17a divisione).Raggiunto Fuchiade il 13 giugno, la 206a, il 18, svolge una azione col XX/3° bersaglieri contro Cim di Costabela e passo le Selle, senza, però, ottenere sensibili vantaggi. Un suo reparto nello stesso giorno, da Cima di Cadin, opera col "Belluno" nella valle di S. Nicolò. La compagnia, dopo una sosta alle forcelle di Uomo e di Costabella, il 21 ritorna a Fuchiade, lasciando nuclei d'alpini a protezione delle predette posizioni.Il 29 giugno, la 266a che dal 4 al 26 è rimasta in linea sul M. Nuvolau, mentre un suo plotone ha tentato invano, il giorno 13, unitamente al I/45° fanteria, un'azione sulle Tofane, si riunisce al battaglione a Fuchiade. Il 1° luglio, raggiunto Uomo, provvede alla sorveglianza delle forcelle di Costabella, Uomo e di Cadin, mentre la 206a dispone per un posto avanzato al passo di Cirelle.Il 16 luglio è inviato nella zona del M. Marmolada un plotone, che il 29 raggiunge il passo di Fedaja e fa ritorno al battaglione solo il 7 settembre.Le compagnie si alternano nelle posizioni, dove non si hanno azioni di notevole importanza, fino al 12 ottobre, nel qual giorno la 266a, per il passo di Forca rossa e lavalle di Franzedas, raggiunge Malga Ciapela, passando alla diretta dipendenza della 18a divisione.Il battaglione, che è stato rinforzato nelle posizioni da reparti del 49° fanteria, nei giorni dal 20 al 23 ed il 27 ottobre, mentre le truppe del corpo d'armata attaccano le difese della Valparola e dell'alta val Cordevole, svolge attive azioni dimostrative a mezzo pattuglie.Il "Val Cordevole" rimane in prima linea, fino al termine dell'anno, compiendo importanti lavori per difendere i reparti dai rigori della stagione invernale.La 266a compagnia, dopo aver preso parte ai combattimenti per la conquista del Sasso di Mezzodì col 51° fanteria, dal 19 al 22 ottobre, e dopo una permanenza a Moè, dal 25 ottobre al 14 novembre e ad Alleghe fino al 19 dicembre, il 20 accantona a Palla.Fino all'11 febbraio1916, la 206a compagnia, resta nel settore val Biois col comando di battaglione, provvedendo, oltre che alla sorveglianza delle trincee, a lavori ed allo sgombero della neve; la 266a è sempre dislocata a Palla (regione del Col di Lana).Il 12, i reparti si scambiano nelle zone; la 266a compagnia, portatasi a presidio dei trinceramenti di val Biois, il 1° aprile, respinge un attacco nemico al "Sasso" di Costabella. Nel mese di maggio, amplia la sua occupazione collocando alcuni posti avanzati.La 206a, il 17 febbraio, occupa una posizione denominata "Roccione", sita tra il "Cappello di Napoleone" e la cima del Col di Lana. Il 28 concorre, con una forte pattuglia, alla conquista di un costoncino tra il "Montucolo" italiano e quello austriaco ed il 1° aprile, ceduta la linea, scende a Rocca Pietore.Il 5 si trasferisce nel sottosettore Ombretta - Ombrettola con distaccamenti ai due passi omonimi. Il 19 giugno ritorna alla diretta dipendenza del comandante del battaglione.Costituitosi, il 21, il sottosettore nord del settore di val Biois, al "Val Cordevole" è affidata la difesa della suddivisione della zona Contrin, da Uomo, per Punta Tasca (q. 3003) a passo d'Ombretta incluso, ove sono dislocati anche reparti del 51° e del 215° fanteria (17a divisione).Il 1° luglio un nucleo della 206a compagnia occupa la q. 2942 (ovest di Cima Ombretta occidentale) ed il 22 un altro nucleo costituisce un posto avanzato a q. 2554 (Vernale).Il 6 agosto la 206a compagnia passa alla dipendenza della 18a divisione ed il comandante di battaglione si trasferisce a Caviola per poi, il 13, assumere il comando delle truppe dislocate nelle sottozone Cirelle e Costabella; la 266a compagnia, il 31, si trasferisce nelle trincee di P. Tasca (3003) e del "Sasso" di Costabella.I reparti rimangono in linea fino a tutto settembre, il 1° ottobre la 206a compagnia passa a far parte delle truppe del settore Marmolada.Per le operazioni contro le posizioni del gruppo di Costabella, il comandante del battaglione ha alla sua dipendenza la 266a compagnia, la 1a del I/81° fanteria e la 10adel XXV° bersaglieri. L'azione ha inizio nella notte sul 5; un nucleo d'arditi della 266a, senza farsi scorgere, si appiatta a pochi metri da q. 2761 (Costabella sinistra). Ilsuccessivo mattino, dopo il tiro delle nostre artiglierie, gli arditi occupano la posizione nemica, mentre i rincalzi (due plotoni della 266a) ne coronano la cresta. Poco più tardi,ripreso il fuoco d'artiglieria, che in un primo tempo aveva dovuto cessare per la nebbia fittissima, gli alpini occupano le difese a nord di Costabella di sinistra sino verso q. 2540, il "Villaggio Austriaco" e q. 2723, e si dirigono verso la Cima di Costabella e la forcella di Laste. Per due volte la predetta forcella è raggiunta, ma la forte reazione avversaria non consente di conservare la posizione. Ulteriori tentativi, compiuti il 6, non riescono a causa dei rinforzi ricevuti dal nemico.Nella notte sul 6, il battaglione, cedute le linee a reparti dell'82° fanteria, si trasferisce a Celat da dove invia distaccamenti a Cirelle, a q. 2723 ed a q. 2222.Lo stesso giorno 6 la 206a, unitamente a reparti del 51° fanteria, tenta, invano, di occupare una località chiamata "Contrinhaus".Il 21 novembre al "Val Cordevole" è assegnata una terza compagnia, la 276a, che si riunisce, nel sottosettore Serauta - Ombretta - Ombrettola, alla 206a accantonando a Malga Ciapela.Il 23 dicembre si costituisce il settore Marmolada - Costabella, ad esso è assegnato il battaglione, che, alla dipendenza del proprio comandante, risulta dislocato a: rifugio Cantore - M. Cirelle - Cime e passo d'Ombretta - M. Ombrettola - q. 3065 - q. 2723 -Serauta e Pian di Artemoia.Durante i primi mesi del 1917, il "Val Cordevole" permane nelle posizioni del settore Marmolada - Costabella, impiegato in continui lavori per riparare i danni prodotti dalla neve e dalle valanghe.Ai primi di maggio, le truppe del corpo d'armata assumono una nuova dislocazione; il battaglione, che, il 26 aprile, è passato con gli altri reparti del settore, alla dipendenza della 18a divisione, restringe la sua occupazione a Punta Cadino, M. Cirelle, Cime e passo d'Ombretta, M. Ombrettola, Serauta.A seguito di un’azione sul Costabella il 5 ottobre, il tenente Francesco Barbieri cade sul campo meritando la Medaglia d’Oro al Valor Militare.Fino a tutto ottobre, non si hanno che azioni di pattuglie.Deciso il ripiegamento della 4a armata, in seguito agli avvenimenti del fronte isontino, il "Val Cordevole", che fa parte della retroguardia della divisione, dopo aver sgomberato la maggior parte dei materiali, il 4 novembre inizia il movimento, e, dopo aver preso successivamente posizione sul Serrai e poco più tardi a Palue, nella notte sul 5, per Caprile, giunge a Le Grazie. Dopo una breve sosta, la marcia continua e, per Alleghe, Cencenighe, Agordo, il 6 è a Mas di Belluno.Il nemico dimostra poca attività e le operazioni di ripiegamento procedono con sollecitudine.Il 7 il movimento continua e per Anzù, Fener, nella notte sul 10, gli alpini giungono a Casere Guizza.Mentre le truppe della divisione provvedono a schierarsi sulla nuova linea di resistenza per arrestare l'avanzata del nemico, il battaglione, assegnato al VI° raggruppamento alpini si trasferisce a Crespignaga, ove viene impiegato in lavori.Il 17, passato al 14° gruppo, raggiunge Vettorazzi, occupando le posizioni di seconda linea.All'alba del 20, sostituisce reparti del 92° fanteria nella linea Monfenera - M. la Castella, che provvede subito a rafforzare, mentre pattuglie mantengono il contatto col nemico (17a divisione).Il mattino del 25, dopo un violento fuoco d'artiglieria, gli Austriaci sferrano un poderoso attacco contro il fronte tenuto dal battaglione, puntando verso la selletta tra M. la Castella ed il saliente del Monfenera. Malgrado le forti perdite inflitte agli alpini, vengono nettamente respinti.Altri due violenti assalti s'infrangono, durante la notte, contro la salda e tenace resistenza del "Val Cordevole". Il 26, un nuovo tentativo è arrestato dal nostro fuoco.Rilevato da reparti della 47a divisione francese, nella notte sul 5 dicembre, il battaglione, per Possagno e Crespano, si trasferisce a Borso, per riunirsi al raggruppamento, che si disloca nella zona a nord di Liedolo.Un nuovo ordine, però, il 7, lo invia col comando del 14° gruppo, in val Poise, alla dipendenza della 66a divisione; il 13 accampa a Casone di Coston; il 15 si sposta a ColRaniero a disposizione della 59a divisione (XXVII° corpo d'armata). Poichè il nemico è riuscito ad affermarsi sulle nostre posizioni di Col della Berretta e di Col Caprile, il battaglione viene chiamato in azione; al mattino del 16, infatti, riceve ordine di puntaresu Col Caprile, unitamente al "Moncenisio". Vani, però, riescono gli sforzi degli alpini, che, nonostante lo slancio, sono arrestati dal fuoco e dalla reazione avversaria.Il 28 il battaglione ritorna a Liedolo, ove attende a riordinarsi.Le truppe della 66a divisione hanno il compito di riconquistare M. Asolone. Il "Val Cordevole", unitamente al gruppo, destinato quale riserva divisionale, il 12 gennaio 1918 siporta ad Osteria del Campo ed il 14 sulla linea di sbarramento val Damoro - val delle Foglie.Nel tardo pomeriggio del 14 presidia le trincee del primo sbarramento della valle Damoro, pronto ad occupare le posizioni che saranno lasciate libere dai reparti destinati a rinnovare gli attacchi, che durante la giornata si sono infranti per la reazione nemica;un nucleo è inviato a presidiare q. 1421.La mattina del 15 la battaglia si riaccende violenta, q. 1520 è conquistata, ma più tardi i nostri sono costretti ad abbandonarla in seguito ai violenti contrattacchi avversari.Sospesa l'azione, i reparti riprendono la primitiva dislocazione ed il "Val Cordevole" si sposta nei pressi di Casera Santino della Valle, ove rimane fino al 19, giorno in cui, affidata al 12° gruppo la difesa delle trincee del settore occidentale dell'Asolone, il 14°si sposta nelle linee arretrate dello sbarramento di val Damoro.Il 23 il battaglione ritorna a Liedolo, ove il raggruppamento riunisce i suoi reparti per poi trasferirsi in val Camonica (1 armata). Il 29 raggiunge in ferrovia Niardo (Brescia) ed il 15 febbraio, assegnato al 12° gruppo, si porta ad Artogne; ivi rimane fino al 13 marzo, svolgendo istruzioni varie.Il gruppo parte per raggiungere la zona della 5a divisione, alla cui dipendenza è stato messo per compiere lavori di fortificazione e stradali. Il "Val Cordevole", il 14, inizia la marcia, e per Bienno e Grevo il 17 giunge ad Incudine. Il 1° aprile distacca la 276a compagnia a Cima Bleis ed il 3 un nucleo a Lago Negro (pressi del passo di Gavia). In detta località il giorno 8 si porta anche la 266a ed il 20 il comando del battaglione con la 206a. Il 10 maggio la 266a è inviata a Poja ed il 20 il "Val Cordevole" si trasferisce in conca Valbione, avendo sempre la 276a distaccata a Cima Bleis.Messo a disposizione del 19° gruppo (IV° raggruppamento), il 30 è a Sozzine e dal 31 maggio al 2 giugno sostituisce reparti del "M. Mandrone" e del "Val d'Intelvi" nelle posizioni: passo di Presena, Cresta Maroccaro, q. 3052, rifugio del Mandrone, Marocche alte e basse, ridottine A, B e C (sottozona val di Genova). Ivi rimane fino al 10 giugno, giorno in cui ritorna a Valbione.Un nuovo ordine lo invia il 14 al rifugio Garibaldi; mentre la 206a va al Castellaccio, il 20 per Sozzine si porta a presidio delle trincee di Punta di Lago Scuro e del passo omonimo.La sera del 10 luglio, cedute le linee, raggiunge Incudine, tornando alla dipendenza del 12° gruppo e con esso si sposta il 13, in ferrovia, nella zona Fumo - Listino, accantonando il giorno seguente a Laghetti, fra la Caserma Campellio ed il passo di Campo.Breve, però, è la sua sosta, perchè, posto nuovamente alla dipendenza del IV° raggruppamento, il 19, per Isola e Sonico ritorna ad Incudine ed il 24 è in linea ai passiGaribaldi, di Fargorida e della Lobbia ed al rifugio Garibaldi (7° gruppo), permanendovi fino al 4 agosto.Il 5 sosta in val d'Avio, il 6 a C. Talasso (in val di Pezzo) ed il 7 ritorna al proprio gruppo, accantonando a Valbione.Dopo una breve permanenza dal 12 al 13 a C. Talasso ed a Baite le Sorti, unitamente al gruppo, che accampa in val di Pezzo, il 14 ritorna a Valbione.Il gruppo si sposta nuovamente per portarsi nella zona Fumo - Listino, dovendo sostituire in linea il 14°. Al "Val Cordevole", nella notte sul 27 agosto, è affidata la difesa di val Paghera: posti avanzati in val di Leno, passo della Rossola, passo della Monoccola, passo del Listino nord, Corni del Pallone, Malga Monoccola, Case di Paghera, Costone di M. Somale di Braone.Col sopraggiungere dell'inverno, i reparti assumono una nuova dislocazione ed alla fine di ottobre il battaglione è in trincea a: passo di Campo, Cima Dernal, rifugio e passo Brescia, M. Re di Castello, posto a nord di q. 2750, Malga e passo della Monoccola, passi della Rossola e del Listino, Laghetti, q. 2467, Corno della Vecchia, q. 2204, costone M. Re di Castello, q. 2395.Iniziata l'avanzata delle truppe del corpo d'armata, lasciate le posizioni al "Pallanza", il "Val Cordevole", destinato a formare col "M. Granero" e col "Val Cenischia" un gruppo di manovra, il 3 novembre si riunisce a Cevo, nei cui pressi è fermato il giorno seguente dall'avvenuto armistizio.
Il 16 marzo  1919 cambia denominazione in “Belluno”.

COMANDANTI :
Capitano Magnaghi Silvio 24/05/15 23/10/15
Maggiore Sala Olivo 24/10/15 30/08/16
Capitano Nuvoloni Luigi 31/08/16 03/05/17
Maggiore Porta Emerico 04/05/17 al termine della guerra.
PERDITE:
Ufficiali morti 6, feriti 9, dispersi 2
Sottufficiali e truppa morti 81, feriti 229, dispersi 48
(dati incompleti causa parziale mancanza anni 1917 e 1918)



Mobilitato nell’agosto 1939 con le tradizionali compagnie, posto alla dipendenza del 4° gruppo alpini valle. Al comando del ten.col. Alberto Bizzarini il 21 giugno 1940 fu schierato alla testata della Valgrisanche. Scese da Col du Mont , preceduto dal plotone arditi, e con un plotone dal colle Sachere. I reparti avanzati, plotone arditi e 276 compagnia protetti a tratti dalla nebbia, giunsero rapidamente a fondo valle, dove rimasero allo scoperto , per cui furono fatti segno a fuoco di mitragliatrici ed artiglierie. Furono però eliminate alcune resistenze francesi, superati tre successivi sbarramenti e all’imbrunire giunsero a La Motte seguiti dal resto del battaglione. Nella notte sul 22 il plotone arditi ed il plotone sceso da col Sachere, allo sbarramento di Le Crot costrinsero il presidio nemico ad una precipitosa ritirata. Oltrepassato l’abitato il battaglione giunse in giornata, sotto il fuoco d’artiglieria, sulle alture dominanti St. Foy e le Villard. In queste azioni ebbe 3 morti, 15 feriti e 6 dispersi e fu proposto per la medaglia d’argento (non concessa).Il giorno seguente, il 4° gruppo alpini, ricevette l’ordine di giungere a St Foy e costituire un fianco difensivo sul fronte sud  verso l’alta valle Isere, spingere lungo la destra del fiume Isere nuclei verso Bourg Saint Maurice per agevolare lo sbocco delle altre colonne e , col grosso del gruppo passare l’Isere e puntare su Bourg St Maurice sul lato sinistro del fiume.All’alba la 266 compagnia ebbe uno scontro con un reparto nemico che ripiegò. Il 24 giugno il battaglione era schierato nella zona di Le Crot dove apprese la fine delle ostilità. Rimase a presidio della linea d’armistizio in alta valle Isere sino al 31 ottobre 1940 quando venne sciolto e non più ricostituito.


Battaglioni Alpini