Battaglione Alpini Monte Arvenis



Costituitosi a Gemona a fine 1915, il 2 aprile 1916, con le compagnie 152  e 153 (nappina bianca), giunge a Cavazzo Carnico. Dopo una sosta a Sutrio ed a Cercivento, prosegue per Timau, ove, due giorni dopo viene raggiunto dalla compagnia 109 cedutagli dal “Tolmezzo”.
Il 21, destinato a far parte del gruppo alpini C (poi 3° gruppo), si porta a difesa delle posizioni della colletta e della q. 1170 di M. Pal Grande e del passo del Cavallo (settore But-Degano-26 divisione).
Trascorre il mese di maggio nella val But senza prendere parte ad avvenimenti degni di nota.
Il 20 maggio, la 109 scende a riposo a Sutrio, per poi presidiare le trincee dello Zellonkofel dall’otto al 24 giugno, giorno in cui si trasferisce a Cercivento.
L’attività delle truppe è limitata alla sorveglianza delle posizioni ed a lavori stradali e di fortificazione.
Il 25 giugno inizia il cambio dei reparti in linea e riunitosi a Cleulis, il 28 parte per Tolmezzo, da dove, in ferrovia, si dirige sull’altopiano dei Sette Comuni.
Ad Osteria della Barricata passa, il 1° luglio, a far parte dell’8° gruppo, che, alla dipendenza del raggruppamento alpini del XX° corpo d’armata, ha impegnato le sue truppe nella nostra azione controffensiva.
Nella notte sul 2 luglio, si porta in riserva sulle pendici di M. Lozze, inviando il giorno seguente due compagnie di rinforzo al “Val Tagliamento” sul fronte Malga Pozze-M. Campigoletti.
Il 4 il gruppo riunisce i reparti nel bosco Mitterwald ed il 5 alle falde sud-est di Cima della Saette. Ricevuto ordine d’entrare in azione, costituisce due colonne : una principale (battaglione “Val d’Arroscia” e 153 compagnia) con obiettivo M. Cucco di Pozze, che nella notte sul 6’ si ammassa a Busa della Crea; una secondaria (109 e 152 compagnia) con obiettivo Busa del Ghiaccio, che prende posizione ad est di Busa dell’Orco.
All’alba del 6, dopo il tiro delle nostre artiglierie, le compagnie iniziano l’avanzata che, però procede lenta a causa delle difficoltà del terreno e della reazione avversaria. Nel pomeriggio, la 109 compagnia conquista un elemento di trincea ed a sera i reparti sostano sulla linea raggiunta.
Il giorno 8 l’azzione viene ripresa ed ardite pattuglie tentano d’aprire varchi nei reticolati nemici, che nonostante il fuoco delle nostre artiglierie, sono ancora intatti.
All’alba del 9 viene sferrato un nuovo attacco: mentre la colonna secondaria svolge azione dimostrativa, la 153 riesce, unitamente a reparti del “Val d’Arroscia” , a penetrare nelle posizioni avversarie, ma un violento contrattacco obbliga i nostri a ripiegare.
I reparti si riorganizzano ed il “Monte Arvenis”, lasciata la 153 compagnia, sempre alla dipendenza tattica del “Val d’Arroscia”, a Busa Fonda di Moline, col “Val Tagliamento” occupa le trincee della linea Busa dell’Orca-Busa della Crea, dove  nella sera del 10 e nella mattina dell’11, svolge un’azione dimostrativa a fuoco per concorrere a quella svolta da altre truppe in zona. Fino al 19, i battaglioni provvedono alla sistemazione difensiva della nuova linea ed al miglioramento delle comunicazioni. Il 20, la 153 si porta a q. 1912.
Il 22 viene ripresa, dal raggruppamento, l’operazione tendente al possesso della linea Busa del Ghiaccio-q 2056 –M. Campigoletti- M. Ortigara, contro la quale devono operare il 4° e 8° gruppo alpini.
Mentre la 153 ha il compito di proteggere il fianco sinistro delle truppe attaccanti, col “Val Tagliamento” e con le restanti compagnie del “Monte Arvenis”, viene costituita la colonna di sinistra con obiettivo Busa del Ghiaccio. Il combattimento dura il 23 e il 24 con numerose perdite. A sera l’azione viene sospesa ed il battaglione s’attesta sulla linea Busa dell’Orco.
Il 1° agosto è destinato al 4° gruppo ed il 2 passa nelle trincee di M. Palo.
Il 12, allo scopo di catturare prigionieri, la 152 esegue una puntata verso le posizioni di Buse Magre di Galmanara. Fugate le pattuglie avversarie incontrate nelle sua avanzata, viene, poi, arrestata da un profondo reticolato. Gli alpini tentano di raggiunge l’obiettivo a scaglioni successivi, ma il fuoco di numerose mitragliatrici, poste in cresta ai Granari di Bosco Secco, non consente di proseguire.
Fino al 21 agosto continua a presidiare le trincee di M. Palo; il 22 si trasferisce a Malga Fossetta ed il 26 a Busa Fonda di Moline per lavori.
Il 10 settembre raggiunge il proprio gruppo, precedentemente dislocatosi nel territorio del XVIII° corpo d’armata, accampandosi nei pressi di Gobbera.
Al battaglione viene affidato il compito d’attaccare le posizioni nemiche di Busa Alta (q. 2512 e 2456). Il 2 ottobre con le compagnie 109 e 153 sostituisce il “Feltre” nelle trincee della sella tra il Gardinal e la Busa Alta, mentre la 152 sosta, col comando di battaglione, a Campo Coldose di Sopra.
Nella notte sul 5, la 109 conquista la vetta del Gardinal a q. 2481, ampliando, in seguito, la sua occupazione di un centinaio di metri. Nelle prime ore del pomeriggio, diradatasi la nebbia, che non aveva permesso alle nostre artiglierie d’operare, la 152, rinforzata da due plotoni del “Val Tagliamento”, riesce dopo aver superato aspre difficoltà del terreno, a conquistare un cocuzzolo sottostante q. 2456, ove però è obbligata a sostare, causa reazione avversaria. Nella notte i reparti si rafforzano sulle posizioni raggiunte.
Il mattino del 6, appoggiato dal “Val Tagliamento” riuscì , dopo durissima lotta ad impadronirsi di q. 2456 di Busa Alta. Cade fra gli altri il Sottotenente Ferruccio Talentino che merita la Medaglia d’Oro al valor Militare. Tentativi nemici di riconquistare la posizione s’infransero; soltanto nella notte sull’otto gli austriaci riuscirono a mettere piede sulla estrema destra della quota 2456. Il battaglione fu rinforzato da due compagnie del “Monte Matajur” e dalla 1 compagnia del LIX battaglione bersaglieri e, dopo azione delle nostre artiglierie, fu sferrato il contrattacco che ebbe il risultato di ridare agli alpini il pieno possesso della posizione.
Nei giorni 10 e 11, i tentativi nemici vengono respinti. La sera del 12, la 152 si porta a Campo Caldose per riordino.
L’azione per l’ampliamento della nostra occupazione del Gardinal e di Busa Alta viene ripresa, il 30 ottobre il “Monte Arvenis” inizia l’avanzata resa difficile dalle asperità del terreno e dalla resistenza avversaria; costretto ad arrestarsi nella selletta tra il Gardinal e Busa Alta; nella sul 31 , con successivo sbalzo, raggiunge i reticolati nemici, che, però risultano intatti. I tentativi per varcarli rimangono infruttuosi; le rocce coperte di ghiaccio arrestano ogni ulteriore movimento. All’alba gli alpini ripiegano sulle posizioni di partenza.
Il 1° dicembre il 4° gruppo passa a far parte del III° raggruppamento alpini ed il 5, il battaglione, distaccata la 153 compagnia nei ricoveri di q. 1916, scende a Capriolo per riposo.
Il 31 ritorna in prima linea nelle trincee di q. 2318 , della collinetta tra detta quota ed il Cauriol e del Gardinal (q. 1912-2454).
Il 31 gennaio 1917 lascia le posizioni e scende a Zortea, dove impiega i reparti in lavori vari.
Dopo due turni di trincea compiuti dal 1° marzo al 5 aprile nelle posizioni del Gardinal, e dal 25 aprile al 10 maggio in quelle della regione di Busa Alta, alternati con due periodi di riposo a Capriolo ed a Caoria, il 25 maggio torna in linea  (q. 1921-Sella Curletti –q. 2318- cima del Gardinal- sella Morpurgo) ove, fino a tutto il mese d’ottobre, le sue compagnie s’avvicendano nel servizio di trincea.
L’attività dei reparti è limitata a sole azioni di pattuglia, mentre gli alpini provvedono a lavori di rafforzamento e stradali.
In seguito all’offensiva austro-tedesca, la 4 armata emana le disposizioni per l’eventuale ripiegamento delle truppe.
Il 31 ottobre il battaglione allarga la sua occupazione, sostituendo il “Cividale” nelle trincee di Busa Alta, provvedendo allo stesso tempo allo sgombero di materiali.
Il 4 novembre ha inizio il movimento ed il battaglione si riunisce a Caoria; il giorno seguente prende posizione sulla linea Pralongo-Campo Fiamena-Cima e forcella di Valsorda.
Nella notte sul 7 passa a disposizione del II° gruppo alpini, in riserva del III° raggruppamento, e si porta a Pian delle Borche, da dove distacca la 153 a Ponte della Serra,  a protezione degli impianti idroelettrici di Fonzaso e la 152, in rincalzo al “Val Tagliamento”, allo sbarramento del Cismon.
Il 9, con le compagnie 109 e 152, per Fonzano, si dirige ad Osteria del Forcelletto, nella regione del Grappa, giungendovi il mattino del 10.
Il giorno seguente, dopo breve sosta a Casone delle Mure, si porta nella regione del M. Tomatico, occupando, il 13 la linea M. Peurma-forcella Bassa e Alta –Cima Sassuma-M. Santo (4° gruppo).
Il 14 il nemico, iniziato dapprima l’attacco con pattuglie, tenta in seguito di raggiungere la cresta di Cima Sassuma con numerose forze, ma viene respinto.
Nella notte, un nuovo ordine avvia il battaglione a Cason del Sol ed il 16 a Casone Boccaor. Qui viene raggiunto dalla 153 compagnia, che, trincerandosi nell’appostamento di S. Antonio, dopo aver respinto il giorno 11 un attacco nemico, nella sera, distrutte le difese e l’impianto idroelettrico, aveva ripiegato con reparti del “gruppo Sirolli” su Fonzaso.
Il 17, il battaglione si sposta nei pressi di Malga Camparonetto per lavori.
Il 20 invia a M. Fontana Secca, in rinforzo al “Val Camonica”, la 109 compagnia, che attaccata il giorno successivo ripiega e rientra nella sera al battaglione.
La 153, intanto si porta in linea a M. Medata ed il 23 la 152 prende posizione fra q. 1203 e q. 1212, fronte a valle Scura.
Sostituito da reparti del 143° fanteria, il “Monte Arvenis”, il 25, riunitosi alla testata della predetta valle, passa a presidiare le trincee di M. Solarolo (q. 1601) – sella del Col dell’Agnelle- selletta di M. Valderoa. Ivi, dopo aver respinto un attacco nemico, l’11 dicembre, viene sottoposto ad un continuo bombardamento che gli procura gravi perdite.
Il 15, cedute le posizioni ad un reparto del 45° fanteria, per Cason del Sol, accampa nel vallone nord-est di Casone Boccaor. Il 17 occupa le trincee di seconda linea da Col dell’Orso al fondo di val Calcino ed il 19 accantona a Paderno d’Asolo, rimanendovi sino alla fine dell’anno.
Dopo essersi spostato il 1° gennaio 1918 tra C. Brocchi, Palazzo Storto e Contrada Spin, il giorno 8, per Paderno, si porta in regione Boccaor ed il giorno seguente sostituisce il I/24° fanteria nelle trincee di Stalla Col dell’Agnello, di q. 1601 (M. Solarolo) e del costone di q. 1672.
Rilevato il 27 dal “Val Cismon”, accantona a Giolli, Case Cavasotto, C. Minatei, Lauro, C. Frattin e Spineda impiegando i reparti in lavori vari.
Il 12 febbraio, per la conca di S: Liberale, s’avvicina alla prima linea, ritornando il giorno successivo a difesa delle posizioni di M. Solarolo (q. 1601) e Stalla Col dell’Agnello. Il 28 febbraio, cede nuovanebte le trincee al “Val Cismon” ed il 1° marzo accampa nei pressi di Spineda, per poi, il 6, seguendo il movimento del 4° gruppo che si trasferisce nel territorio della 1 armata, per Bassano, portarsi a Maglio.
Dopo un periodo di riposo, il 19 aprile, assumendo il gruppo la difesa della linea Montagnola-Brustolè-Pasin-Raboleo, il battaglione sostituisce il II/142° fanteria nelle trincee della Montagnola, ove resta fino al 9 maggio, svolgendo attività di pattuglie.
Dal 10 maggio al 13 luglio permane a Maglio ed il 14 rileva il XLIV° bersaglieri nei trinceramenti di Ronchi Alti, di C. della Forcella e di Grumelleti. Il 24 passa nelle posizioni della zona di M. Sogli Bianchi (sottosettore sinistra Posina). I reparti attendono alla sistemazione difensiva della linea, mentre pattuglie mantengono l’attività bellica del battaglione.
Il 21 ottobre, sostituito dal II/218° fanteria, si porta a Maglio; il 23 da Thiene in ferrovia raggiunge Avio e per via ordinaria S. Valentino.
Nella notte sul 26 accampa a Coni Zugna, Coni e Cima Levante, in riserva al gruppo, che ha assunto la difesa del settore Zugna (32 divisione).
A seguito dell’avanzata delle nostre truppe  sul fronte del Grappa e del Piave, il gruppo riceve ordine d’attaccare le posizioni nemiche del fondo val d’Adige, sulla sinistra del fiume e di puntare poi su Rovereto e Trento.
Il 2 novembre gli alpini s’ammassano a S. Margherita. Nelle prime ore del pomeriggio, il battaglione, diviso in due colonne, segue il movimento degli altri reparti del gruppo verso Marco e Rovereto, ove giunge alle 21 circa. Riunite le compagnie, prende subito posizione ad est dell’abitato a sbarramento delle valli dei torrenti Leno di Terragnolo e di Vallarsa, mentre altri battaglioni puntano Verso Volano e Calliano.
Il giorno seguente, ceduta la difesa dello sbarramento al II/218°, prosegue e raggiunto Calliano, si schiera a cavallo della strada di Folgarida ed a difesa del ponte di Nomi, mentre le altre truppe avanzano verso Trento.
A sera raggiunge questa località, al mattino del 4 riprende la marcia per Lavis e Mezzocorona, dove è fermato dall’annuncio dell’armistizio.
Sciolto nel corso del 1919 .
Perdite:
Ufficiali morti 12, feriti 27, dispersi 3
Sottufficiali e truppa morti 216, feriti 857, dispersi 194
Comandanti:
Magg. De Faveri V. Luigi                      02.04.16       09.07.16     ferito
Cap. Della Bona Guido                         09.07.16       11.07.16
Magg. Tessitore Vincenzo                    12.07.16       06.01.18
Cap. Corbellini Vittorio                          07.01.18       31.01.18
Ten.Col. Tessitore Vincenzo                 01.02.18       14.07.18
Cap. Corbellini Vittorio                          15.07.18       21.07.18
Magg. Basile Carlo                                22.07.18       26.07.18
Ten.Col. Tessitore Vincenzo                 27.07.18

 Nel dicembre  1942 il XXXVIII° btg complementi dell’ 8° alpini viene assegnato al 166° reggimento alpini costiero di stanza in Francia con compiti di presidio,alle dipendenze della 223 Divisone Costiera (4a Armata). L'11 luglio 1943 diventa "Monte Arvenis" con le compagnie 752-753-754.
Sciolto nel settembre 1943 e non più ricostituito.


Battaglioni Alpini