Battaglione Alpini Bolzano


6bolzano

Viene costituito nell’estate del 1935 a Bassano del Grappa per trasformazione di un battaglione Allievi Ufficiali di Complemento. Costituito da Cp comando, 92-141-142 cp  (queste compagnie avevano costituito il btg “Monte Baldo” nel corso della 1° Guerra Mondiale). Nappina verde.
Nel gennaio 1936 venne assegnato al 12°  reggimento alpini di nuova costituzione.
Il 12 aprile 1937 assegnato all’11° reggimento alpini della Divisione “Pusteria”.
Mobilitato il 24 maggio 1940 (magg. Cipriano Nanni), il 3 giugno parte da Bassano il 10 giunge in Alta Valle Tanaro e sino al 19 rimane in riserva. Il 21 fu autotrasportato a Bersezio . Alle 4,30 del 23 giugno la “Pusteria” iniziò l’offensiva contro la Francia. Il “Bolzano” nonostante le avverse condizioni climatiche riuscì a giungere con un reparto al Passo de la Cavale. Alle 1,30 del 25 giugno cessarono le ostilità ed il giorno successivo rientrò a S, Bartolomeo di Pesio (Cn) e poi ad agosto  a S.Lorenzo in Pusteria.
Il 28 ottobre giunge a Marostica per riordino, il 18 novembre parte per l’Albania, il 21 giunge a Brindisi dove il 24 s’imbarca sul “Sardegna”.
Il 25 giunge a Valona , il giorno successivo si trasferisce a Libohovo. Assegnato al XXX corpo d’Armata.
Il 1 dicembre tra il freddo intenso e la nebbia sorprende i reparti greci sul Monte Burato costringendoli al ripiegamento. Il 4 a seguito della violenta reazione nemica ripiega su Libohovo e successivamente si porta , alle dipendenze della Divisione “Modena”, sulle posizioni del Monte  Kurvelesh che sbarrano l’accesso alle Valli Saliari e Bencia vie di penetrazione alla conca di Tepeleni.
Il “Bolzano” (cap. Battista Margara dal 17 dicembre) prende posizione sul Mali That ad eccezione del plotone arditi assaltatori  trattenuto sul Mali Hormova  dove fu protagonista di assalti sanguinosi.
Il battaglione completamente isolato in conseguenza del ripiegamento degli altri reparti resisteva per più giorni subendo perdite gravissime . Ridotto ad un pugno di alpini, il 22 dicembre, aprendosi il passo tra i greci , ripiega su Gusnara, dove giungeva con 3 ufficiali e 40 alpini, poi sui Monti Mureve e Cundrevizza.
Nei combattimenti del 27 rifulge per il suo eroismo il sottotenente Ivone Scapolo decorato di Medaglia d’Oro alla memoria.
Dal 1 gennaio 1941 riprende il comando  il magg. Cipriano Nanni.
Dal 20 gennaio  fu spostata a Chiaf Mezgoranit una compagnia del battaglione.
A fine gennaio, riordinato, passava a combattere prima sul Mali Trebescines poi sul Mali Scindeli a fianco di battaglioni di camicie nere, bersaglieri e fanti della Divisione “Sforzesca”. Combattendo tutto il mese di febbraio fu decimato ed i suoi resti dal marzo  entrarono col “Val Cismon” e “Monte Cervino” a costituire un gruppo alpini che prese il nome del suo comandante, ten,col, Paolo Signorini. Alle dipendenze della divisione “Sforzesca” assunse la difesa dello Scindeli da punta Nord a sud di q. 1770 ove prendeva contatto col 9° alpini. Il 14 marzo, i greci tentavano ancora di sfondare sullo Scindeli, ma erano respinti dopo in aspro combattimento durante il quale cadeva il tenente Nicolò Giani Medaglia d’Oro alla memoria.
Nella notte sul 12 aprile,  il gruppo tattico “Signorini” sostituiva sul Golico l’ottavo reggimento alpini.
All’alba del 14 superava la resistenza ellenica e nei giorni successivi procedeva ,malgrado bufere di neve, lungo la dorsale fra la valle Zagorias e val Drino. La sera del 17 era al Kodra Gaiupit ed il 20 al villaggio di Radati.
Il 23 aprile con l’armistizio aveva termine la durissima campagna militare.
Il battaglione rientra al reggimento prima a Ersekes e successivamente a Kukes.
Per gli innumerevoli atti di valore merita la Medaglia d’Argento al Valor Militare.
Nei primi giorni di luglio scoppiò improvvisamente la rivolta in Montenegro contro l’occupazione italiana.
La Divisione “Pusteria” viene spostata per fronteggiare la minaccia.
Obiettivo della prima operazione fu la liberazione di Cettigne ad opera dell’11° alpini e del 2° gruppo alpini, avvenuta tra il 21 e il 22 luglio.
Rastrellamenti, operazioni per sbloccare comunicazioni si succedettero senza tregua impegnando le unità in continue marce e combattimenti
Ai primi d’agosto l’11° reggimento occupò Danilov Grad. L’11 agosto il “Bolzano” giunse a Plevlja.
Il 5 settembre sostenne assieme al “Feltre” un combattimento a Nova Varos contro i cetnici. Il 9 occupò Priboj. Nella prima metà di novembre il battaglione si stabilì a Visegrad; alla fine del mese tornò a Priboj.
La 92 compagnia ai primi di dicembre, in concorso con altre truppe, presidia Ponte Bistrica  per assicurare i rifornimenti verso Priboj.
Durante l’inverno l’attività partigiana s’intensificò bloccando vie di comunicazione, isolando presidi ,attaccando convogli di rifornimento. Gli alpini furono impiegati in gravose operazioni di rastrellamento, di scorta ai convogli, di rifornimento dei presidi, con clima rigido e neve alta. I trasporti avvenivano per someggio o su slitte trainate dai muli.
A fine aprile partecipò all’operazione “Trio” volta a liberare dai partigiani l’alta valle della Drina.
Nell’estate ridotta la presenza di formazioni partigiane spostatesi in Croazia, la “Pusteria” ad agosto rientrò in Italia e fu dislocata in Piemonte. Il “Bolzano” ricevette la 127 cp armi accompagnamento.
A settembre 1942  la “Pusteria” fu inviata di presidio in Francia nella zona Grenoble-Gap-Digne.
Il battaglione  (ten.col. Gino Grassi) presidia la zona delle Basse Alpi Marittime.
Alla data dell’otto settembre 1943 è a Gap nella caserma “Rejner” dove il giorno seguente sarà catturato ed internato dalle truppe germaniche. Viene sciolto il 12 settembre 1943.
Viene ricostituito nel gennaio  1946 su compagnia comando, 92-141-142 cp alpine e 127 cp armi accompagnamento, nappina bianca, per cambio  di denominazione del  505° battaglione Guardie del IV° CO.Mil.Ter. Inquadrato  il 15 aprile nel 6° reggimento alpini, brigata alpina “Tridentina”
Negli anni 50 trasferito a Bressanone..
Il 20 luglio 1959 , durante le manovre estive, un camion del plotone pionieri precipitò in un burrone  nei pressi di Passo Gavia  causando la morte di 18 alpini.
Il primo settembre1975 a seguito della ristrutturazione dell’Esercito viene trasferito a Brunico diventando battaglione “quadro” per poi essere definitivamente sciolto nel 1991.

 


Battaglioni Alpini