Battaglione Alpini Monte Adamello


Organizzatosi fin dal 25 novembre 1915 ad Edolo, si trasferisce a Bienno ove è raggiunto dalla 90 e  dalla 105  compagnia (nappina verde) già dell’”Edolo” e dalla 138 di nuova costituzione. Il 12 aprile 1916  parte per il fronte e per Breno e Rocchette giunge a Camporovere.
Posto alla dipendenza della brigata “Salerno”, muove il 15, per portarsi in val d’Assa, all’alba del 16 si ammassa in val Remaloch ed il giorno seguente sostituisce in linea il IV/89° fanteria , schierandosi tra il fortino di q. 1857 e Marcai di Sopra.
Alla data del 16 maggio, inizio dell’offensiva austriaca sull’altopiano dei Sette Comuni, il battaglione, pur sottoposto ad un intenso bombardamento, durato per quasi tutta la giornata e continuato con varia intensità per altre quattro successive, resiste sulle difese e respinge grossi pattuglioni nemici che tentano di forzare la linea.
Il 19 , però, l’avversario, dopo aver rinnovato con maggior violenza il tiro delle artiglierie, lancia i suoi reparti che vengono contenuti, ma a causa della crescente pressione i due estremi capisaldi della linea, fortino di q. 1857 e q. 1506, completamente sconvolti dal bombardamento, sono il giorno 20 perduti. Ripetuti e sanguinosi contrattacchi sferrati dal “Monte Adamello” vengono respinti. Il 21, per la caduta di Costesin, viene emanato l’ordine di ripiegamento sulla seconda linea ( Cima Manderiolo-Dosso-pendici nord-ovest di M. Verena). Malgrado le forti perdite, il battaglione compie il movimento a scaglioni, in perfetto ordine e nello stesso giorno si porta sulla strada che conduce a Casare di Porta Manazzo, per impedire incursioni nemiche sul fianco delle truppe che si ritirano da Osteria del Termine. Il 22, assolto tale compito si trasferisce ad Asiago per riordinarsi.
Posto, il giorno successivo, alla dipendenza del 90° fanteria, va ad occupare le difese di M. Interrotto, ove permane fino al 27. Costretto quindi a nuovo ripiegamento, con marcia celere, attraverso Camporovere, Mosele ed Ave, si porta a Fontanelle.
Il 30 maggio  raggiunge Case Girardi e passa alla dipendenza della brigata “Ivrea”. Il 2 giugno si schiera tra Col d’Asiago e Col dei Noselari (34 divisione) destinando la 138 compagnia a rinforzo del 162° fanteria, in linea tra Col del Rosso e Grulli. Il 9 rinforza la brigata “Etna”, che sulle posizioni del M. Sesimol e dello Stenfle è stata violentemente attaccata. Il 10 giugno, poiché risulta che il nemico si rafforza a nord-ovest di Zaibena, la 138 viene posta alla dipendenza del 45° reggimento Milizia Territoriale, partecipando ad un’azione che esso svolge per ricacciare di sorpresa l’avversario. Il 12 si riunisce al battaglione che fino al 26 presidia le posizioni tra Col d’Asiago e Col dei Noselari. Il 27 si trasferisce alla testata di val di Ronchi ove permane fino al 6 luglio, il 7 si sposta a Stoccareddo attendendo al riordino dei reparti ed all’inquadramento dei complementi.
Vi permane fino al 15 agosto; passato poi, alla dipendenza del XX° corpo d’Armata, si sposta a Malga Pastori e fino alla metà di settembre compie una serie di trasferimenti intramezzati da brevi soste nelle località di Campo di Mezzavia, di Lugo, di S. Vito di Leguzzano, di Pian delle Fugazze e di M. Spil ove dal 7 al 13 settembre è in linea a stretto contatto col nemico. Il 15 è impegnato in regione Lora in lavori stradali; passato il 6 ottobre alla dipendenza del 6° gruppo alpini, raggiunge Soglio dell’Incudine (regione Pasubio), schierandosi con due compagnie al Palom ed una nelle trincee del settore Cosmagnon.
Viene, intanto, predisposta una nostra azione intesa a sfondare le linee nemiche del “Dente austriaco” (q. 2200). Il battaglione , chiamato a parteciparvi, ha il compito di puntare sul “Panettone” e su q. 1985. Iniziate le operazioni il giorno 9, col concorso del “Monte Suello”, progredisce alquanto in direzione degli obiettivi assegnati, ed il giorno successivo i due battaglioni completano l’occupazione , strappando al nemico la selletta dei “tre alpini morti”. L’azione sul fronte degli altri reparti attaccanti, causa la reazione avversaria, subisce un rallentamento; il 12, essi riprendono l’avanzata, malgrado il violento fuoco avversario, finchè , il 13, sospesa l’azione, i battaglioni del gruppo provvedono alla sistemazione della nuova linea.
Ripresa l’offensiva il 17, il “Monte Adamello” si sposta tra Malga Val di Fieno ed i roccioni di Lora, a disposizione della brigata “Puglie”, impegnata sull’Alpe Cosmagnon. Sospese nuovamente le operazioni, sale a q. 2200 a disposizione dell’anzidetta brigata.
Il 4 novembre lascia tale zona e si trasferisce nelle Giudicarie, in val di Ledro. Il 6 giunge a Salò ed il giorno seguente prosegue per passo di Nota e quindi per Biacesa.
Il 1° dicembre si dispone in avamposti sulla linea Pre ( q. 1125-q. 1100) –val Giumella- S. Giovanni e vi rimane per il resto dell’anno.
La dislocazione del battaglione fino alla fine del 1917, rimane pressochè immutata.
Le compagnie s’alternano in servizio d’avamposti sulla sinistra del Ponale (q. 1141-1125-1100-val Giumella-“Casa Bianca”- S. Giovanni) e la linea di resistenza sulla muraglia destra del Ponale.
Durante l’anno non si hanno che piccole azioni di pattuglie intese a molestare ed a catturare i posti avanzati nemici.
Il 25 maggio, avendo il nemico attaccato ed occupato la Costa di Salò, nuclei della 138 compagnia sono inviati a rinforzare il IV/41° fanteria, nei giorni seguenti concorrono al contrattacco riconquistando le posizioni.
Il 29 ottobre il nemico al vivo fuoco d’artiglieria fa seguire un attacco in forza delle sue fanterie contro la nostra linea di q. 1125-1100-809, ma viene respinto.
Il 13 dicembre, poiché vengono ridotte le forze dislocate al di là del Ponale, il battaglione arretra sul Martinel, q. 772, Nasavai, q. 860; su tale posizione rimane sino alla fine dell’anno.
Fino al 14 aprile 1918,rimane sul consueto fronte, in tal giorno sostituito dal IV/123° fanteria, scende a riposo in valle di Bondo. Il 23 si porta a Storo, il 24 a Riccomassimo, indi a Presa Cappella ove sosta fino al 22 maggio, giorno in cui parte per Silter de Gaver.
Il 6 giugno passa a Storo, proseguendo per M. Giovo, il 10 è a “Casa Rossa” ed il 14 è nuovamente a Silter de Gaver. Trasferitosi il 18, in zona Rocca Frontale, sostituisce l’”Ivrea” sulle posizioni di Forniotte-Lelt-Bocca Frontale-Vasatese (val Caffaro – val Daone).
Il 28 luglio i reparti arditi del battaglione, che dal giorno avanti si sono portati sulle pendici di Cima del Boazzolo, gettate le passerelle sul Leno e sul Chiese  e sgombrati i campi minati, risalgono il difficile terreno, verso le opposte linee, riuscendo con abile manovra a catturare l’intero presidio.
Il 1° agosto, sostituito, scende in valle Aperta per riposo. Il 3 settembre è nuovamente in trincea tra Bocca Frontale e Dosso Lungo (q. 1815).
Il 21 ottobre, chiamato in pianura, cede al I/81° fanteria la difesa della linea e si trasferisce a Bagolino.
Con una serie di spostamenti attraverso Idro, Vobarno, Villafranca Padovana, S. Michele delle Badesse, Pozzobon, Schiavonezza, Soprapiano giunge il 2 novembre a Bardie. Mentre s’accinge a proseguire verso Vidor viene arrestato per la fine delle ostilità
Sciolto nel corso del 1919.
Perdite:
Ufficiali morti 6, feriti 18, dispersi 2
Sottufficiali e truppa morti 83, feriti 553, dispersi 301

Comandanti:
Magg. Carlini Carlo                            01.12.15          24.04.16  caduto sul campo
Cap. Giannuzzi Savelli Vittorio          24.04.16          28.04.16
Cap. Martelli Ulrico                            29.04.16          18.05.16  ferito
Cap. Giannuzzi Savelli Vittorio          18.05.16           04.06.16
Magg. Marini Alfredo                          05.06.16          30.12.17
Cap. Albè Arcangelo                           31.12.17          12.02.18
Ten.Col. Ferrario Ferdinando            13.02.18

Rinasce nel 1943 come 522° Battaglione T.M. “Monte Adamello” (nappina verde) dal deposito del 5° Alpini, inquadrato nel 176° reggimento alpini territoriale mobile , opera nella zona di Fiume, Gorizia e Trieste, viene sciolto nel settembre del 1943 e non più ricostituito.


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