Battaglione Alpini Val d'Intelvi


Nasce il 15 febbraio 1915 a Morbegno, nappina bianca , con le compagnie di nuova formazione  244 – 245 – 247.
Il 18 aprile lascia Morbegno e si reca a Bogliaco ed a Gargnano dal 19 aprile al 15 maggio. Dal 16 al 21 maggio è a Vesio.
Il 23 indetta la mobilitazione disloca le compagnie tra S. Michele, passo di Losina e Malga della Cà dell’Era.
Destinato in Valcamonica il 1 giugno è trasportato in ferrovia a Edolo e raggiunto per via ordinaria Vezza d’Oglio il 6 prosegue per Pezzo.
Il 9, durante un’azione svolta da altri reparti alpini nella conca di Presena, si porta a Vescasa ed a case di Viso in riserva per poi accamparsi a Cima Plazzola dove svolge lavori stradali e di fortificazione.
il 12 distacca la 247 a Cima Mody e dal 17 al 28 compie un turno di trincea nelle postazioni Roccolo Beltracchi,”Ridotta Garibaldina” e Rio Vallassa. Il 7 luglio dopo un breve periodo di riposo a Ponte di Legno, passa alla difesa dei trinceramenti di Cima Sorti, Monte Serodine, Cima Cady e Monte Tonale, ove alterna i suoi reparti fino al 21 , giorno in cui si porta prima sulla riva destra del fiume Calò poi a Pozzagna, mentre la 245 si sposta alla Forcellina di Montozzo. Il 24 agosto, ultimati i preparativi per l’occupazione della conca dei Laghi di Presena e del Passo del Monticello, le compagnie assumono le formazioni d’attacco.
Il 25 inizia l’azione, la 244 alle dipendenze del btg “Valcamonica” dalla “Ridotta Garibaldina”, superando la resistenza nemica raggiunge il costone dell’Alpe di Pajole che però più tardi è costretto ad abbandonare.  Analogamente la 245 , che svolgendo un’azione dimostrativa contro il Tonale austriaco, occupa  q. 2864 e procede verso q. 2924 ; ma le difficoltà del terreno ed il violento tiro nemico la obbligano verso sera a ritornare sulle posizioni di partenza.
In seguito i reparti presidiano le linee tra la Punta della Sforzellina, Punta di Ercavallo e q. 2886. Il 14 settembre la 245 concorre ad un’azione svolta dalla “Centuria Val Camonica” contro la q. 2902, ma dopo averla conquistata alla baionetta deve abbandonarla.
Il 19 si trasferisce a Precasaglio ed a Case di Viso, il 23 a Sozzine ed il 28 a Casa Pretori per prendere parte all’azione contro il Monticello. Destinato al trasporto di materiale vario; il 29 le compagnie costruiscono una trincea avanzata sul costone che dall’Alpe di Pajole scende verso nord, di fronte allo sbocco di Val d’Albiolo, per avvicinarsi alle posizioni nemiche. Il 30 con uno sbalzo conquistano q. 2432 del Monticello che più tardi deve essere abbandonata per un violento contrattacco. Nella notte ricevuto il cambio dall’”Edolo” ritorna a Casa Pretori per poi spostarsi il 4 novembre a Sozzine e il 29 a Precasaglio per trasporti e lavori vari.
Il 30 dicembre ritorna in linea nelle posizioni Passo e Punta di Ercavallo, Forcellina di Montozzo, Punta d’Albiolo e Passo dei Contrabbandieri.
Fino alla prima decade di aprile 1916 rimane a presidio delle posizioni di Ercavallo e del Montozzo, alternando il servizio di avamposti con quello per il trasporto di viveri e materiali.
Se l’attività bellica è limitata ad azioni di pattuglie, dura è la lotta contro gli elementi. La tormenta e le valanghe rendono oltremodo disagiata la vita degli alpini, costretti a continui lavori di riparazione danni e di ripristino delle comunicazioni.
Il 12 aprile, il plotone sciatori concorre all’azione che porta alla conquista della linea Lobbia Alta-Dosson di Genova. Dal 14 al 17, il comando e le compagnie 244 e 245 vengono sostituiti dal CLVIII battaglione di Milizia Territoriale e per Pontagna si trasferiscono al rifugio Garibaldi in Valle d’Avio mentre la 247 rimane all’Ercavallo. Il 21 aprile, il battaglione si trasferisce a Punta del Venerocolo  con distaccamenti della 244 ai Passi del Venerocolo e Brizio, a Punta di Venezia e Corno di Bedole , e della 245 a Monte Fumo,Dosson di Genova , Cresta e Passo della Croce. Il 27, con le due compagnie 244 e 245 ritorna al rifugio Garibaldi per riordino e per prendere parte alle azioni in zona Adamello. Il 29 è a Passo della Lobbia Alta ed in attesa dell’esito dell’attacco iniziato dal battaglione autonomo “Garibaldi”, invia pattuglie. All’alba del 30, la 245 lancia i suoi plotoni contro le posizioni austriache dei passi delle Topette e di Fargorida, ma arrestata dal fuoco nemico è obbligata a raggrupparsi in trincee di neve a poca distanza dalla linea avversaria. Poco più tardi la 244 raggiunge la nuova linea e a sera le due compagnie sferrano l’attacco senza però raggiungere l’obiettivo. Nella sera del 1 maggio i reparti ripiegano per poi il 6 sostituire il “Val Baltea” nelle posizioni di Passo di Forgorida, Crozzon  e Passo di Lares, Passo di Cavento, mentre la 247 è sempre all’Ercavallo. Il 10 un plotone occupa di sorpresa il piccolo posto nemico del Passo del Diavolo , rafforzandosi  sulla nuova posizione. Nella notte, il battaglione, sostituito dall’”Aosta” scende al rifugio Garibaldi,
Fino al termine dell’anno alterna periodi di linea nelle posizioni dell’Adamello (Cascina Muta - Laghetti –Monte Fumo-Lobbia Alta-Malga Stabled-Malga Fargorida-Crozzon e Passo del Diavolo-Crozzon e Passo di Lares – Passo di Cavento – Mandra d’Os- Mandra Dosson) con periodi di riposo a Temù, in Val di Pezzo ed a Sozzine, mentre la 247 è sempre distaccata all’Ercavallo. Dal 2 giugno al 12 ottobre è alla dipendenza del “Nucleo Alpini della 5 Divisione”  che in tale data si scioglie.
Nella zona, salvo attività di pattuglie e continui lavori, non si hanno avvenimenti di particolare importanza ad eccezione di un colpo di mano compiuto il 27 settembre da un plotone che con ardita manovra riesce ad occupare q. 2427 ed il costone di Belvedere. Il 26 dicembre il battaglione inizia un turno di trincea nelle posizioni di Castellaccio, passo di Lago Scuro e rifugio Mandrone.
Fino  a tutto il mese di giugno 1917, il “Val d’Intelvi” rimane nella sottozona Adamello a difesa fruendo di turni di riposo a Sozzine , mentre la 247 è sempre all’Ercavallo.
Durante l’inverno l’attività bellica è paralizzata dal maltempo e dalle numerose valanghe che obbligano gli alpini a lavori di sgombro e riattamenti stradali.
Il 7 luglio, il battaglione si riunisce nella sottozona Montozzo-Ercavallo a difesa delle posizioni Corno dei Tre Signori,Punta di Ercavallo,Punta di Montozzo,Forcellina di Montozzo,Punta d’Albiolo,Passo dei Contrabbandieri e q. 2778, dove rimane per tutto il resto dell’anno. L’attività dei reparti è caratterizzata da una continua successione di piccole azioni di pattuglie che sovente hanno occasione di scontrarsi col nemico. Degno di nota il colpo di mano eseguito da arditi, rinforzati da alpini della 247 compagnia ,sul piccolo posto d q. 2260 in Val di Noce.
 Nel 1918 rimane sulle posizioni sino al 12 marzo ,giorno in cui assieme all’”Edolo” costituisce il 19* Gruppo Alpini, passando a far parte del IV Raggruppamento.
Dopo un periodo di riposo a Sozzine, il 4 aprile ritorna in linea nella zona dell’Adamello  nelle località Castellaccio-“Bocchetta Gendarme”-Punta di Lago Scuro- Passo Pager-Marocche-Rifugio Mandrone.
Con la primavera si intensificano i preparativi per la conquista della Conca di Presena e della Cresta del Monticello, alla quale partecipano il plotone arditi e la 247 compagnia.  L’azione inizia al mattino del 25 maggio; due plotoni della 247 e gli arditi raggiungono q. 3052 dopo il battaglione “Edolo” e, provveduto alla sistemazione della nuova posizione rientrano nelle linee di partenza. Il giorno successivo il plotone arditi conquista la ridottina dei Laghi di Presena catturando prigionieri e successivamente concorre con la 52 cp dell’”Edolo” all’occupazione di q. 2545.
Il 28 un plotone della 244 tenta invano, unitamente al “Monte Mandrone” di raggiungere l’ultimo posto austriaco delle Marocche orientali. In seguito alla conquista della Conca di Presena, viene spostata in avanti la linea degli avamposti e la 245 lascia il Castellaccio per presidiare le posizioni di Passo Presena e Cima dello Zigolon. La 244 e 247 scendono a riposo, mentre il comandante del “Val d’Intelvi” è incaricato della difesa della Val di Genova. Il 9 giugno la 245 sostituita da un reparto del “M. Tonale” si porta al passo di Lago Scuro dove è raggiunta l’11 dalla 244 mentre la 247 si accampa a Prà dell’Orto. Le compagnie sono impiegate  in lavori vari e trasporti, poi a turno disimpegnano servizio di vigilanza nella seconda linea tra Punta di Lago Scuro e Castellaccio.
Il 21 giugno tutto il battaglione è a riposo a Sozzine ove resta sino al  17 luglio, giorno in cui torna in linea nella sottozona Val di Genova,al Passo di Punta Lago Scuro,Passo Pager, Castellaccio, Marocche. Decisa la riconquista del Corno di Cavento, il 19 il plotone arditi assieme a quello del “Val Baltea” muovendo dal Passo della Bottiglia, aggirando la posizione dalla parte della vedretta di Lares, nonostante il violento fuoco delle artiglierie avversarie, conquista le trincee nemiche.
Il 6 agosto il battaglione si avvicina alle posizioni di prima linea per prendere parte all’attacco delle Marocche orientali e del Passo dei Segni, ma causa il maltempo torna sulle posizioni di Lago Scuro e Castellaccio meno la 247 che si porta a Sozzine. Il 12 cessate le avverse condizioni, ritorna al completo nelle posizioni stabilite per l’attacco. Nei giorni 13 e 14, superando le difficoltà opposte dal terreno e vincendo la forte reazione nemica, conquista le posizioni delle Marocche orientali (Passo Ronchine – q. 2468) ed insieme a reparti del “M. Tonale” occupa Passo dei Segni. Le compagnie 244 e 245 restano a presidiare le nuove posizioni rafforzandole, mentre la 247 ritorna a Castellaccio. Il 28 agosto, il battaglione, lasciata la 247 sulla linea Passo dei Segni-Cima Presena, si porta a Sozzine per ritornare il 3 settembre a Passo di Lago Scuro, Passo del Paradiso ed il 15 alle Marocche. Il 25 ottobre sostituito dal “M. Tonale” si porta a Temù e Vione.
Iniziata  la fase finale della battaglia di Vittorio Veneto il IV Raggruppamento concentra i Gruppi 16 e 19 per attaccare la Sella del Tonale e la Val di Sole. Nella notte sul 3 novembre  con i  battaglioni “Tolmezzo”, “MonteRosa” e “Mandrone” vinte le resistenze nemiche avanza su Fucine e Malè giungendo a Cles il 4 novembre.
Dalla fine delle ostilità sino allo scioglimento del 1919 è dislocato in Val Venosta.
Comandanti:
-Cap. GARELLI Emilio
-Magg. BARISTABILE Giuseppe
-Magg. FERRARI Antonio
-Magg. SEBREGONDI Luigi
-Ten.Col. MORELLI DI POPOLO Guido
-Cap. SANNA Giovanni
Perdite:
Ufficiali  5 morti, 14 feriti
Truppa 82 morti, 268 feriti, 53 dispersi

Venne mobilitato nell’agosto 1939 dal Deposito del 5° alpini con le tradizionali compagnie , Comando-244-245-247, nappina bianca. Venne assegnato al 5° Gruppo alpini Valle con il quale prese parte alla campagna di Francia ( 1 Armata ,Settore  Po-Stura-Maira,  II corpo d’armata, II raggruppamento )Schierato il 22 giugno alla testata della Val Varaita di Bellino. Col favore della nebbia superò il confine scese in fondo alla Valle dell’Ubaye e al termine della giornata raggiunse gli obiettivi assegnati in zona Monte Cristillan. Il giorno successivo consolidò la posizione raggiunta di modo che la testata della valle Ubaye rimase in saldo possesso al 5° Gruppo alpini valle. Il 24 unitamente al “Saluzzo” e col  concorso della 72 btr del gruppo “Val Po” partecipò all’azione verso Comba Bremont. Alle ore 1,30 del 25 giugno cessarono le ostilità.
Presidiò la linea d’armistizio sino al 31 ottobre 1940 quando venne definitivamente sciolto.


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