Italo Balbo


Nacque a Quartesana (Ferrara) il 5 Giugno 1896. La sua figura poliedrica è stata dimenticata dalla storiografia repubblicana per i suoi trascorsi di uomo di regime ,infatti fu un fascista della prima ora, Quadrumviro della “Marcia su Roma”, ras di Ferrara, trasvolatore, Ministro dell’Aeronautica, Governatore della Libia. Nel 1915, subito dopo l'entrata in guerra dell'Italia, si arruolò volontario negli Alpini; come allievo Ufficiale con il grado di Aspirante fu inquadrato nel Battaglione Val Fella dell’8° Alpini, combattendo in Val Dogna e sul Mittagskofel. Nominato Sottotenente passò al Battaglione Monte Antelao del 7° Rgt nella zona delle Tofane e poi nel Battaglione Pieve di Cadore del quale comandò il Reparto Arditi meritando nel corso della guerra 2 Medaglie d'Argento, 1 di Bronzo e la Croce al V.M. Nel 1918, entrò per primo alla testa del Plotone Arditi in Feltre, scacciando all'arma bianca gli ultimi Austriaci. Il suo Comandante, Maggiore Luigi Sibille, così lo elogia in una lettera dell'Aprile 1919:
“Il suo prestigio di Ufficiale valorosissimo, la sua vasta cultura, il suo temperamento d'artista, unito alla sua abilità nello scrivere, fecero di lui il mio miglior coadiutore. Era molto stimato dai propri dipendenti e molto considerato dai suoi superiori”.
Proprio questa sua attitudine per il giornalismo fece sì che nel Luglio 1919 in Udine presso il Deposito dell'8° Alpini, insieme al Ten. Enrico Villa, al S.Ten. Aldo Lomasti e con l'approvazione del Col.Costantino Cavarzerani, fondasse “L'Alpino” che divenne in seguito l'organo ufficiale dell'A.N.A.
Promosso Capitano nel 1927, l'anno successivo transitò nei ruoli della Regia Aeronautica. Nel 1935 organizzò l'Adunata Nazionale a Tripoli. Dalla nave “Neptunia” sbarcarono oltre 2.000 Alpini, 12 Cappellani Militari, 17 Generali, i nomi più noti fra i superstiti Comandanti della 1^ Guerra. In uno scenario da “Mille e una notte”, gli Alpini un po' imbarazzati nei sontuosi saloni del palazzo del Governatore, furono presto messi a loro agio dalla cordialità del padrone di casa. A tempo opportuno fece addiritura servire “polenta e tocio”. Accompagnò inoltre i partecipanti in visita al campo di battaglia di Assaba, sul quale si erano battuti nel 1913 gli Alpini del Gen. Cantore. Il 28 Giugno 1940, per un fatale errore delle batterie contraeree, l'aereo sul quale rientrava fu abbattuto.
Scompariva Italo Balbo un grande Alpino che aveva fatto onore ad un nome quale più adatto non si sarebbe potuto assegnargli.
Alla sua memoria fu conferita la Medaglia d'Oro al Valor Militare: Maresciallo dell’Aria, Quadrunviro e fedele soldato del Duce nell’ora della vigilia, del combattimento e della vittoria, insuperabile transvolatore di continenti e di oceani, colonizzatore di masse e reggitore di terre imperiali con le armi, con le leggi e con opere di romana grandezza, nel cielo di Tobruk, mentre si accingeva a scagliare oltre confine le valorose truppe ed i possenti stormi, concludeva con il sacrificio supremo l’eroica sua vita, nella memoria delle genti eternando le gesta e le glorie della razza. Cielo di Tobruk, 28 giugno 1940.