Ordine del giorno del 7 novembre 1918


COMANDO DEL IV GRUPPO ALPINO

Ordine del giorno del 7 novembre 1918

N. 1696 di prot.

Agli Alpini del 4° gruppo, agli Artiglieri del 10° da montagna.

Il 4° Gruppo Alpino che, reduce dalla eroica resistenza del Grappa, era stato chiamato in Val d'Astico a fronteggiarvi per lunghi mesi il nemico saldo ed ostinato, giunta l'ora decisiva della lotta estrema, accorreva in Val d'Adige, chiamato a sfondare con impeto travolgente le linee austriache ed a puntare risolutamente su Trento.
Ed i baldi Artiglieri del 10° Gruppo, stretti in un solo fascio di forze e di energie, coi fratelli Alpini, scendevano pur essi dalle nude rocce dello Zugna alla luminosa valle dell'Adige a tentarvi, colla ferrea volontà di riuscire, la decisiva ventura d'Italia.
Non ancora avevate, o Alpini, riposato un istante dalle fatiche di tre aspri mesi di trincea, di lunghe marce, di interminabili ascese verso sempre nuove posizioni, che già l'Italia Vi chiamava al supremo cimento.
E Voi, sicuri della Vostra inesauribile forza, della Vostra ferrea volontà, più che di armi di decisioni armati, Vi lanciaste in piena gloria di sole, il 2 Novembre, contro le ben munite trincee di Marco che avevano, prima, spuntato ogni assalto, e, con furia magnifica, con veemenza leonina, superate ogni ostacolo, annientaste ogni resistenza, travolgeste il nemico sorpreso e spaventato dalla Vostra audacia.
Sfondata la linea, di corsa, nel calare della sera, senza sentire la stanchezza della lotta, passando sopra i cadaveri dei vinti nemici, senza nemmeno curarvi delle austriache torme spaventate che alzavano le braccia e cercavano uno scampo, Voi Vi lanciaste su Rovereto, piombaste sul nemico, lo travolgeste e, lasciandovi alle spalle le cime brulicanti di Austriaci, le valli per cui masse scendevano contro di Voi, puntaste risolutamente su Trento. E Trento, la città del nostro sogno e del nostro amore, la città sacra a noi per il glorioso olocausto che tanti suoi figli fecero della loro vita alla Patria, resa ancora più sacra per il martirio del suo, del nostro grande Cesare Battisti, vide, in quel luminoso 3 Novembre, ridere al sole sul suo turrito castello il nostro bel tricolore.
Ed il popolo di Trento, che da tanti anni sopportava con eroica fermezza il martirio di una dominazione iniqua ed odiata accolse festante i figli delle Alpi, il fiore dell'Esercito Italico, le truppe che portavano il vessillo amato della Patria e della libertà.
Sembrarono, in quel giorno di tripudio immenso, fremere di gioia, sotto le zolle umide dei camposanti montani, i nostri morti, sembrarono rivivere i nostri gloriosi caduti delle Alpi di Fassa, della Carnia, del Cadore, del Grappa, ed uscire dalle loro fredde tombe coperte di nevi e riscaldarsi al sole della Vittoria e della Gloria.
Alpini ed Artiglieri del 4° Gruppo!
Tutta l'Italia oggi ci conosce e ci ammira.
I comunicati del Comando Supremo, le note ufficiali della Agenzia Stefani, gli articoli dei giornali, hanno reso noto al mondo che l'impresa sublime, l'impresa che sembrava follia fu opera degli Alpini del 4° Gruppo.
E Trento ha scritto il vostro nome, o soldati, nel libro eterno della sua storia recente come quello dei suoi primi liberatori.
Io Vi ringrazio, o miei soldati, Vi ringrazio a nome dell'Italia, a nome dell'Esercito alla cui gloriosa vicenda Voi avete aggiunto una pagina sublime.
Non vani furono, o soldati, tre anni e mezzo di lotte su cime inaccessibili, su terre inospitali e asprissime: ai nomi gloriosi del Freikofel, del Cauriol, del Grappa, Voi oggi avete aggiunto il nome immortale di TRENTO.
E, tornando alle Vostre case, che il piede nemico più non contamina, Voi potrete dire a tutti colla fronte alta: IO FUI UN ALPINO DEL 4° GRUPPO, FUI UN ARTIGLIERE DEL 10° DA MONTAGNA, FUI DEI PRIMI CHE LIBERARONO TRENTO.

Il Colonnello Comandante del Gruppo

G. Faracovi