Pistola Glisenti modello 1910


Nel 1906 venne adottata una pistola automatica a corto rinculo di canna, in calibro 7,65mm Glisenti, simile al 7,65 Parabellum, ma sottocaricato. La pistola era stata adotata dal Regio Esercito dopo aver valutato altre armi prodotte dalla Mauser e dalla Luger, sempre in 7,65. Il progetto era stato realizzato da Abiel Bethel Revelli che lo aveva poi cedutto alla Società Siderurgica Bresciana. Poco dopo la produzione dei primi esemplari, il 7,65 Glisenti venne ritenuto poco potente e inadatto agli utilizzi militari, e il progetto venne modificato per poter utilizzare il 9mm parabellum. Sfortunatamente la modifica aveva riguardato solo la dimensione di alcuni componenti e la meccanica dimostrò molto presto la sua fragilità. Di nuovo si ricorse alla modifica della cartuccia, sottraendo circa il 25% della carica del 9mm parabellum, si ottenne il 9mm Glisenti. L'arma camerata per il 9mm Glisenti venne adottata nel 1910 come "modello 1910". Nonostante le modifiche però, l'arma si dimostrò fragile e soggetta a diversi inconvenienti a causa della meccanica particolare. Una versione semplificata e piu' robusta venne prodotta e denominata Brixia (nome latino di Brescia). L'approssimarsi della guerra rendeva necessaria la produzione di un'arma semplice e robusta e di basso costo e la Glisenti non rispondeva a queste caratteristiche. Venne quindi adottata la Beretta modello 1915. La vita operativa della Glisenti terminò ben presto, anche se molti esemplari rimasero tra le dotazioni fino alla Seconda Guerra Mondiale.

In realtà la denominazione ufficiale era "modello 1910" e riguardava le armi in calibro 9mm Glisenti, mentre la "Pistola Automatica Glisenti" era in realtà il primo progetto camerato per il 7,65. La Siderurgica Glisenti era nel frattempo stata assorbita dalla Meccanica Bresciana Tempini e quindi gli esemplati in dotazione all'esercito erano marcati con il simbolo Tempini. Rarissimi sono gli esemplari originali in 7,65. Comunemente comunque la "pistola modello 1910" è conosciuta come "la Glisenti".

La pistola modello 1910 aveva canna esternamente tronco-conica percorsa da sei righe destrorse, e avviata nel castello di forma squadrata, entro cui scorre l'otturatore con alette posteriori zigrinate, la cui corsa veniva limitata da una sorta di chiavetta sul retro della culatta, che conteneva anche la molla di recupero. Nel castello trovava posto anche il cacciavite per lo smontaggio. L'impugnatura conteneva il caricatore con capacità di sette colpi ed era completata con guancette in ebanite con stemma Sabaudo. Le guancette furono presto sostituite da altre in legno di noce zigrinato ,ma senza stemma. L'arma era interamente brunita, eccettuati l'otturatore, la chiavetta, il grilletto, il caricatore ed il cacciavite, che erano nichelati.
A causa della meccanica molto particolare, l'arma è classificata da alcuni come a chiusura geometrica, dato che l'otturatore arretra nella prima fase del rinculo vincolato alla culatta, e da altri a chiusura labile con apertura ritardata, dato che l'otturatore arretra piu' velocemente della culatta. Le sicure erano due e vengono di solito distinte come posteriore e anteriore. La prima consiste in un cilindro cavo di acciaio avvitato in fondo all'otturatore, munito di un piccolo dente interno e di due alette per il maneggio. Può bloccare o sbloccare il percussore a seconda che il dente interno vada ad alloggiarsi in un intaglio trasversale o in una scanalatura longitudinale praticati nella sua guida. La sicura è disinserita quando le alette sono disposte orizzontalmente. Viene inserita facendola ruotare in senso antiorario in modo che il dente impegni l'intaglio trasversale della guida e immobilizzi il percussore, che per consentire questa operazione deve essere già armato. La seconda sicura è costituita da una lunga leva imperniata sull'impugnatura che, attraversando il ponticello, arriva ad agganciare il grilletto impedendone il movimento. La leva copre gran parte del lato anteriore dell'impugnatura ed è spinta in avanti da una molla a lamina. Solo se l'arma è stretta saldamente in pugno la leva, premuta all'indietro, libera il grilletto e consente lo sparo.
La pistola Brixia si differenzia sostanzialmente per la semplificazione di alcune operazioni di produzione l'hanno resa piu' robusta. Inoltre è stato eliminato l'ultizzo del cacciavite per smontare l'arma. E' stata inoltre eliminata la sicura all'impugnatura (quella "anteriore") e sostituita con una sicura che impedisce la percussione a caricatore disinserito.

Modello Modello 1910 Brixia
Calibro (mm) 9 x 19 Glisenti 9 x 19 Glisenti
Lunghezza totale (mm) - 206
Peso arma scarica (gr) 800 950
Peso arma carica (gr) 850 1000
Lunghezza canna (mm) 95 95
Rigatura 6 righe destrorse, passo 250 mm 6 righe destrorse, passo 250 mm
Velocità inziale (m/s)  290  290
Caricatore Monofilare da 7 colpi Monofilare da 7 colpi