Chamelot-Delvigne mod.1874


La cartuccia a percussione centrale aveva dimostrato i suoi indubbi vantaggi negli anni immediatamente sucessivi all'adozione della Lefaucheux mod.1861. Inoltre il modello 1861 era stato acquistato prevalentemente per l'utilizzo da parte dei Carabinieri e di reparti che svolgevano servizi di vigilanza o di pubblica sicurezza. Mancava difatti un'arma adatta all'utilizzo da parte di tutti i reparti del Regio Esercito. Nel 1871 lo svizzero Chamelot e il francese Delvigne avevano brevettato un nuovo modello di revolver in doppia azione e venduto quindi i progetti ai Fratelli Pirlot di Liegi. Nel 1872 l'arma venne adottata dall'esercito Svizzero e nel 1873 da quello Francese. Sull'onda del successo europeo, il Regio Esercito la adottò come arma standard nel 1874, iniziandone l'anno dopo la distribuzione ai reparti. Dopo l'iniziale lotto acquistato direttamente dal produttore, il fabbisogno  impose la produzione nazionale da parte della Glisenti e dalla Regia Fabbrica d'Armi di Brescia. Gli unici inconvenienti erano la canna un po' troppo lunga e il peso eccessivo, ben 1150 Gr. Nel 1888 venne anche prodotta dalla Glisenti una versione corta per chi svolgeva servizio a piedi. La stessa Glisenti aveva inoltre prodotto una versione alleggerita.

La "pistola a rotazione modello 1874" è un revolver con meccanismo a doppia azione utilizzante cartucce con bossolo metallico con percussione centrale. La canna era di forma ottagonale esternamente e il castello era di tipo chiuso (contrariamente al modello 1861) ed è ricavato in un unico pezzo con l'impugnatura e reca il meccanismo a doppia azione (a movimento continuo intermittente sistema Chamelot-Delvigne). La pistola non era brunita, ad eccezione di alcuni esemplari distribuiti ad ufficiali di cavalleria a partire dal 1891. Le guancette sono in legno zigrinato. La pistola modello 1874 venne largamente utilizzata dai reparti del Regio Esercito, dai Carabinieri e da molti altri reparti. Nella Prima Guerra Mondiale equipaggiò truppe di seconda linea e sanità, terminando la sua vita operativa nel dopoguerra.

Nel 1886 l'armaiolo Carlo Bodeo registrò un brevetto per la "sostituzione del meccanismo delle pistole modello 1874". Negli anni sucessivi nacque così il revolver Bodeo modello 1889.

 
 
Calibro (mm) 10,35
Lunghezza totale (mm) 290
Peso arma scarica (gr) 1150
Peso arma carica (gr) -
Lunghezza canna (mm) 160
Spessore (mm) -
Altezza (mm) -
Linea di mira (mm) -
Rigatura 4 righe destrorse, passo 25 mm
Velocita iniziale (m/s) 270
Tamburo 6 colpi