Pistola Beretta Modello 1934


 
All'inizio degli anni '30 la Regia Marina acquistò un lotto di Beretta modello 1931 in calibro 7,65mm. L'arma riscosse molto interesse perchè molto piu' leggera e maneggevole dei modelli precedenti che la Marina aveva già utilizzato nello stesso calibro (il modello 1917, acquistato in quell'anno, e il modello 1922, acquistato alcuni anni dopo). Dato l'interesse suscitato la Beretta su richiesta delle Forze Armate produsse un prototipo denominato modello 1932 in calibro .380 ACP (denominato comunemente in Italia 9 corto) e prodotto poi in pochissimi esemplari. Nel 1933 la Beretta ricevette una richiesta per una pistola automatica dal minimo ingombro, dalla meccanica semplice e con una cartuccia con un buon potere d'arresto per equipaggiare le forze di polizia. Nacque quindi il modello 1934, sempre in calibro .380 ACP, praticamente identico al modello 1932 se non per le guancette. Venne adottato prima dalle forze di polizia, e poi dal Regio Esercito. Non sostituì completamente la modello 1915 e la modello 1910, che vennero utilizzate in alcuni esemplari per tutta la Seconda Guerra Mondiale. Venne prodotta anche una versione in 7,65mm, denominata modello 1935, e identica al modello 1934 se non per il calibro. L'arma in 7,65 venne adottata dalla Regia Marina, dalla Regia Aeronautica e da diversi altri corpi militari e paramilitari. Nel 1937 venne anche prodotta per il mercato civile.
Vennero prodotti moltissimi esemplari tutti in Italia e la produzione continuò limitatamente anche dopo l'8 settembre, per l'R.S.I. e per i Tedeschi. Nel dopoguerra la produzione continuò fino al 1980. L'arma rimase infatti in dotazione all'Esercito fino al 2000, quando venne sostituita dalla Beretta modello 1992. Nel 1991 la Beretta produsse utilizzando dei pezzi di ricambio presenti in magazzino, un limitato quantitativo d'armi per il mercato civile.

La Beretta Modello 1934 è una pistola semiautomatica dalla meccanica molto semplice e composta da un numero limitato di pezzi (39). Differisce dal modello 1932 per le guancette, in materiale plastico rivettato da lamierino stampato, e per le scritte sul carrello che ne identificano il modello. La Modello 1934 utilizza il sistema della chiusura labile, ovvero la chiusura è assicurata dalla sola inerzia carrello-otturatore, dall'azione della molla di recupero e dalla spinta del cane. Il ciclo di sparo avviene senza nessuna particolarità degna di nota. Sparato l'ultimo colpo, l'elevatore del caricatore intercetta il carrello, che rimane così aperto e costituisce il segnale di arma scarica. Per richiudere il carrello è necessario rimuovere il caricatore. L'arma è provvista di una sola sicura situata sul lato sinistro del castello, appena sopra il grilletto. Si tratta di una piccola levetta che agisce in modo indipendente bloccando il grilletto e lasciando liberi cane e percussore.
Lo smontaggio dell'arma si effettua partendo dalla rimozione del caricatore. Una volta rimosso, si aziona la sicura e si arretra il carrello fino al completo bloccaggio in apertura. A questo punto si spinge indietro la canna premendo sulla volata, e la si estrae dalla feritoia superiore del carrello. Disinserire quindi la sicura avendo cura di trattenere il carrello dato che la molla di recupero è sotto carico. Sfilare quindi il carrello dal castello, mettendo allo scoperto la molla, che può essere rimossa insieme all'asta guidamolla e alla levetta della sicura. Per accedere al meccanismo di scatto basta allentare le viti e rimuovere le guancette sull'impugnatura.
 
 
Modello 1932 1934 1935
Calibro (mm) 9 x 17 9 x 17 7,65 x 17
Lunghezza totale (mm) 150 150 150
Peso arma scarica (gr) 605 605 605
Peso arma carica (gr) - - -
Lunghezza canna (mm) 89 89 88
Spessore (mm)   30 30 30
Rigatura 6 righe destrorse, passo 250 mm 6 righe destrorse, passo 250 mm 6 righe destrorse, passo 250 mm
Velocità inziale (m/s) 250 250 280
Caricatore Monofilare 7 colpi Monofilare 7 colpi Monofilare 8 colpi