Pistola Beretta Modello 1915


Con l'avvicinarsi della guerra divenne sempre piu' evidente la necessità di avere una pistola affidabile, meccanicamente semplice ma soprattutto ecomica e producibile facilmente in grandi quantità. La pistola modello 1910 non rispondeva di certo a questi requisiti e la mancanza di un'arma con queste caratteristiche venne sfruttata dalla Beretta che proposte la sua nuova arma al Regio Esercito. La nuova pistola, creata dal progettista Tullio Marengoni e camerata per il 9mm Glisenti, riscosse subito un grande interesse e venne in breve tempo adottata e prodotta in serie. L'arma venne adottata come Pistola Automatica Beretta, mentre per il produttore era la pistola brevetto 1915. Venne prodotta anche una variante in calibro 7,65mm e denominata brevetto 1917. Il brevetto 1917 venne utilizzato dalla Regia Marina oltre che ordinato in 10.000 pezzi dal Ministero della Guerra durante il primo conflitto mondiale. La produzione di questa pistola, in entrambe le versioni, continuò fino al 1921 circa, raggiungendo approssimativamente i 55.000 pezzi. L'arma venne venduta anche sul mercato civile, sia italiano che estero, nonchè fornita ad alcuni eserciti europei. L'evoluzione del brevetto 1915 diede vita ad alcuni modelli che vennero adottati in quantità minori dal Regio Esercito e da altre forze armate. Si tratta dei modelli 1922 (7,65 Browning), 1923 (9mm Glisenti), e 1931 (7,65 Browning). La creazione infine del modello 1932 in calibro 9mm "corto" e la successiva adozione del modello 1934, segnarono la fine della vita operativa della Beretta modello 1915.

La Beretta brevetto 1915 è una pistola automatica a cane interno, che utilizza il sistema della chiusura labile, ovvero la chiusura è assicurata dalla sola inerzia carrello-otturatore, dall'azione della molla di recupero e dalla spinta del cane. L'apertura della camera di scoppio avviene quindi dopo che il bossolo del proiettile appena sparato ha lasciato la canna e quando ormai la pressione è scesa di molto rispetto al momento della deflagrazione. Dopo aver sparato l'ultimo colpo, il carrello viene intercettato dall'elevatore del caricatore, che lo blocca in posizione aperta, segnalando l'arma scarica. L'impugnatura, inclinata di pochissimi gradi rispetto al fusto, è provvista di guancette in noce zigninato, fissate con una vite per ciascun lato. Il lato sinistro dell'impugnatura è provvisto di un anello per il fissaggio del correggiolo. L'arma è inoltre provvista di due sicure. La prima è costituita da un grosso perno trasversale nel cui corpo cilindrico sono state asportate delle porzioni in modo da formare degli incavi a fondo piano. Un'appendice esterna a due bracci, munita di un bottone zigrinato, permette di ruotare il perno che ha anche funzione di ritegno della canna. Il bloccaggio o lo sbloccaggio avvengono a seconda che il perno opponga la sua superficie piena o presenti gli incavi. Abbassando il bottone zigrinato viene immobilizzato il grilletto mentre il piolo della canna può essere sfilato per lo smontaggio. Sollevandolo, il grilletto torna libero di muoversi mentre risulta immobilizzata la canna. Il braccio opposto a quello che porta il bottone zigrinato termina con un dente che può agganciarsi a due diverse tacche praticate nel margine inferiore sinistro del carrello. Agganciandosi alla tacca anteriore mantiene il carrello in posizione di apertura. La seconda sicura è invece situata nella parte posteriore del castello, e consiste in un pezzo che ruotando può penetrare in un incastro praticato nella testa del cane in modo da bloccarlo quando è armato. Il maneggio anche in questo caso avviene con una piccola levetta.
Lo smontaggio nelle parti essenziali è estremamente semplice. Si sfila il caricatore e si ruota in avanti la sicura. Si arretra il carrello fino a che non viene intercettato dal dente della sicura rimanendo bloccato. A questo punto la canna è completamente scoperta , basta tirarla verso l'alto per sbloccarla dal castello. Si trattiene quindi il carrello mentre si opera sulla levetta della sicura, liberandolo, facendolo poi tornare in avanti scaricando la molla. Il carrello si sfila anteriormente permettendo la rimozione sia della molla che dell'albero guidamolla. A questo punto è possibile rimuovere anche la levetta della sicura. Svitando le viti presenti sull'impugnatura e rimuovendo le guancette è possibile accedere al meccanismo.

Caratteristiche della versione in dotazione alle Truppe Alpine

Calibro (mm) 9x19 Glisenti
Lunghezza totale (mm) 169
Peso arma scarica (gr) 880
Peso arma carica (gr) -
Lunghezza canna (mm) 95
Spessore (mm) -
Altezza (mm) -
Linea di mira (mm) -
Rigatura 6 righe destrorse, passo 270 mm
Velocita iniziale (m/s) 280
Caricatore Monofilare 7 colpi

Caratteristiche di alcune versioni prodotte

Modello
Variante 1915
1915 -1919
1922
1923
Calibro (mm)
7,65
7,65 x 17
7,65 x 17
9 Glisenti
Lunghezza totale (mm)
-
149
150
167
Adozione
Regia Marina
Regia Marina
Regia Marina
Regio Esercito
Anno di adozione
1917
1917
-
-
Lunghezza canna (mm)
-
85
85
102
Spessore (mm)
30
 
30
30
Rigatura
come modello 1915
come modello 1915
come modello 1915
come modello 1915
Velocità inziale (m/s) -

280

280

190

Caricatore

Monofilare 8 colpi

Monofilare 8 colpi

Monofilare 7 colpi Monofilare 7 colpi