Il Solothurn S-18/100 è un fucile anticarro di produzione svizzera, adottato dall'esercito Tedesco e da altri paesi tra cui l'Italia, durante la seconda guerra mondiale. Venne valutato dagli Stati Uniti per l'adozione tra il 1940 e il 1941, ma il primo lotto non venne mai ordinato a causa di problemi nella negoziazione del contratto. Arma molto efficace al momento della sua introduzione in servizio poco prima dell'inizio del secondo conflitto mondiale, era comunque di difficile utilizzo a causa del peso e del fortissimo rinculo. Inoltre il caricamento era alquanto macchinoso, rendendo difficile, anche per una squadra esperta, il tiro sostenuto.
Arma a tiro semiautomatica alimentata con caricatori da 10 colpi da 20 mm. Sparava appoggiata ad un bipiede e per il trasporto era fornita di un carrello che portava due cassette di munizioni da tre caricatori cadauna. Era possibile installare un mirino telescopico a 2,5 ingrandimento o utilizzare le mire metalliche con alzo regolabile in dotazione. Il carrello in caso di necessità poteva essere utilizzato come cavalletto per il tiro, essendo provvisto di code divaricabili. Per il trasporto a spalla o tramite mulo, poteva essere scomposto in due parti principali, castello (34,2 Kg) e canna (20,5 Kg). Il bidipiede pesava invece 4 Kg. Il carrello con tutte le parti dell'arma e le 2 cassette di munizioni, arrivava a pesare 124,7 Kg.
La prima versione era denominata s-18/100 , da cui venne derivato il modello s18/1000 che differenziava per alcuni accorgimenti tecnici atti a migliorare la cadenze di tiro. Successivamente venne anche ideata la versione s18/1100 semiautomatica che ebbe scarsa diffusione.
La versione 1000 usava la munizione 20 × 138 mm B, sviluppata tra le due guerre dalla svizzera Solothurm, società di proprietà della tedesca Rheinmetall Borsig. La munizione era stata ideata per essere utilizzata su armi antiaeree e anticarro. La Germania la adottò infatti con l'introduzione in servizio dei pezzi Flak 30 e 38. In Italia equipaggiò la mitragliera Breda da 20/65 Mod.35 e la mitragliera Scotti-Isotta Fraschini 20/77 MOd.1941, oltre che ovviamente i Solothurn S-18/1000. In mancanza di armi d'accompagnamento adatte per contrastare autoblindo, cingolette e carri leggeri col tiro a spalla, fu presa infatti la decisione d'acquistare in Svizzera il fucilone controcarri S18-1000 che fu designato Modello 39.
Fu assegnato al XX° Alpini Sciatori nella primavera del 1943 ma probabilmente non venne mai utilizzato in azione. Il Regio Esercito utilizzò l'arma per equipaggiare anche alcuni mezzi, tra cui alcune versioni della Fiat-SPA AS42 "Sahariana" .
Solothurn S18-100 | Solothurn S18-1000 | |
Tipo | Semi automatico a recupero di gas | |
Calibro | 20x105B | 20x138B |
Peso scarico | 40 kg | 51.7 kg |
Peso carrello | 30 Kg | 30 Kg |
Peso completo (carrello + arma + 2 cassette munizioni) | 124,7 Kg | 124,7 Kg |
Lunghezza | 1760 mm | 2170 mm |
Lunghezza canna | 930 mm | 1447 mm |
Capacità del caricatore | 10 colpi | 5 o 10 colpi |
Elevazione | +5° a 192° | +5° a 192° |
Settore di tiro | 52° | 52° |
Penetrazione corazza | 100 m / 90o / 35 mm | 100 m / 90o / 40 mm |
300 m / 90o / 27 mm | 300 m / 90o / 35 mm |