Obice Skoda 75/13 modello 1915


L'obice da montagna Skoda 7,5 cm Vz 1915 entrò in servizio nel 1915. L'esercito Austro-Ungarico lo utilizzò largamente durante la prima guerra mondiale. Esso venne adottato e utilizzato anche da Bulgaria e Turchia.
Il Regio Esercito Italiano inizio immediatamente a utilizzarlo subito dopo la cattura dei primi esemplari.
Con la fine della prima guerra mondiale, moltissimi esemplari divennero parte del nostro arsenale, sia come preda bellica, sia come risarcimento dei danni di guerra insieme a molto altro materiale. Vennero ceduti diverse centinaia di esemplari.
Nel Regio Esercito prese la denominazione di Obice da 75/13.
Subito dopo la guerra, a partire dal 1920 circa, iniziò la sostituzione dei 65/17, arma standard per l'artiglieria da montagna, proprio con il 75/13, che aveva dimostrato caratteristiche superiori rispetto al pezzo da 65mm utilizzato durante il conflitto.
Nel 1933 a seguito della riorganizzazione dell'artiglieria, il 75/13 venne largamente adottato da moltissimi reparto del Regio Esercito. Alcuni esemplari trovarono impiegno anche nella Guardia alla Frontiera, sia per l'impegno campale, sia per l'impiego in fortificazione.
Durante il secondo conflitto mondiale, esso continuò ad equipaggiare, oltre che l'artiglieria da montagna, anche i reggimenti d'artiglieria delle divisioni di fanteria da montagna.
Gli Alpini lo portarono su tutti i fronti, compresa la Russia, dove venne utilizzato anche come pezzo anticarro in mancanza di armi più efficaci.
Ebbe un utilizzo limitato sia tra le file dei reparti dell'R.S.I. che del C.I.L. . Alcuni pezzi vennero utilizzati anche dalla x° MAS.
I Tedeschi ne catturarono un numero limitato di esemplari, utilizzandolo con una nuova denominazione.
Nel dopoguerra la disponibilità di pezzi era ancora molto alta, tanto che si equipaggiarono senza difficoltà, tutti i reparti di artiglieria delle neo ricostituite Brigate Alpine.
Il pezzo rimase in servizio fino allla fine degli anni sessanta, quando venne sostituito dall'obice Oto Melara 105/25 Modello 56.

L'affusto è a coda unica ed è fornito di una scudo di 4 mm di spessore. E' provvisto di freno idraulico e molla di recupero per l'assorbimento del rinculo. Alla culla è possibile applicare due seggiolini per i serventi.
La bocca da fuoco è realizzata per forzamento a caldo dell'anima alla parete resistente, la culatta e l'alloggiamento per l'otturatore sono ricavati nel tubo resistente. E' provvisto di rigatura destrorsa a passo costante.
E' provvisto di meccanismo di puntamento a cannocchiale indipendente dal meccanismo di alzo, integrato da un dispositivo di livello a bolla d'aria.
Il someggio del pezzo era previsto su 7 carichi.
In caso di necessità era possibile trainare il pezzo ma, non essendo provvisto di freno, era possibile solo su terreni con pochissima pendenza.

Caratteristiche Principali 

Affusto Metallico a coda unica con ruote in legno
Calibro (mm) 75
Lunghezza bocca da fuoco (calibri) 13
Peso in batteria (Kg) 613
Peso bocca da fuoco (Kg) 106
Rigatura Elicoidale destrorsa a 28 righe
Velocità iniziale (m/s) 354
Gittata massima (m) 6700
Lunghezza Rinculo  Dato non disponibile
Settore verticale di tiro -10°  +50°
Settore orizzontale di tiro
Carreggiata (mm) 900
Celerità di tiro (colpi/min) 5/6 (normale), 12 (massima)
Someggio  7 carichi