FIAT AR76 Campagnola


 

Sostituto naturale delle vetture AR51/55/59, venne presentata al salone di Belgrado del 1974 nella sua versione civile, denominata Fiat 1107 "Nuova Campagnola". La versione militare venne adottata dal nostro Esercito nel 1976, con la denominazione di AR76. Venne largamente utilizzata da tutte le Forze Armate, dalla Polizia, dai Carabinieri e dai Vigili del Fuoco. Anche diverse aziende statali, quali ENEL, ENI, RAI, ne acquistarono esemplari in versione civile. Più spaziosa e moderna delle campagnole precedenti, permetteva il trasporto di sette persone, 3 posti affiancati davanti e quattro in panca dietro. Il telaio era a struttura portante con sospensioni indipendenti su le ruote, del tipo MC Pherson a bracci oscillanti triangolari e ammortizzatori idraulici, uno per le ruote anteriori, due per quelle posteriori. Nella versione militare esisteva solamente telonata a passo normale, mentre per il mercato civile, esisteva con struttura rigida e passo allungato. Al momento dell'entrata in servizio la versione militare era dotata di un motore a benzina da 2 litri con potenza massima di 80 CV a 4500 giri al minuto. Tale motore era un derivato di quello civile utilizzato sulle berline serie 131 e 132. Il cambio, manuale a 4 rapporti sincronizzati, permetteva l'inserimento della trazione anteriore all'occorrenza. La cinghia di distribuzione, di tipo classico, venne sostituita con una distribuzione a catena qualche anno dopo l'immissione sul mercato. Nel 1979 venne sostituito il cambio a 4 marce con uno a 5, allo scopo di offrire minori consumi e una migliore fruibilità della scarsa potenza del propulsore. Tale versione, denominata per il mercato civile Fiat 1107A e AR76/A o semplicemente AR76A. Oltre al cambio a 5 rapporti vi erano differenze nella campanatura delle ruote posteriori, nella scocca e come già detto sopra, nella distribuzione. Le modifiche alla scocca si resero necessarie per l'introduzione nel mercato civile della motorizzazione a gasolio. Tali modifiche furono unificate sia per la versione a benzina che per la versione diesel. La versione diesel era equipaggiata con un motore con cilindrata di 2445 cm³ e potenza massima di 72 CV (52,9 kW) a 4200 giri/minuto, realizzato dalla Sofim. Tale versione non venne però adottata dall'Esercito. Gli esemplari prodotti per le forze armate avevano tutte le parti elettriche sigillate in modo da permettere al veicolo il guado senza particolari problemi. L'AR76 era infatti in grado di muoversi in 65/70cm d'acqua senza preparazione. L'altezza minima da terra rilevata al centro delle ruote era di 33 cm, mentre quella con veicolo carico era pari a 27,5 cm, l'angolo di attacco anteriore è di 45°, l'angolo di uscita è di 46°, l'angolo di dosso è di 33°,la pendenza massima teorica superabile è del 150% (angolo di inclinazione 56°), l'inclinazione massima laterale è di 45°. Tali caratteristiche rendevano l'AR76 un fuoristrada adatto a muoversi in qualsiasi terreno anche in condizioni particolarmente difficili, anche grazie ai rapporti ridotto molto corti (fino a 3,5 oltre circa rispetto ai rapporti normali).

Pressoché ogni reparto ebbe in dotazione tali veicoli in grandi quantità. Esemplari dell'AR76 rimasero in servizio fino a dopo il 2000, venendo affianchiate dai VM90 prima e sostituite dai Land Rover Defender poi. Come per la versione precedente della Campagnola, l'AR76 ebbe numerosi allestimenti e venne destinata a ogni compito. Le compagnie C/C di brigata adottarono, ad esempio, la versione destinata al trasporto del 106mm, in sostituzione della versione identica della "vecchia" Campagnola". Il cannone poteva essere messo in batteria e sparare rimanendo sul mezzo. Negli ultimi anni di produzione venne creata anche una versione destinata alle trasmissioni, definita AR76 Telettra. Utilizzava la cellula a passo lungo e copertura rigida. Tale versione venne adottata in alcuni esemplari e utilizzata dai reparti trasmissioni. Negli ultimi anni venne creata anche una versione equipaggiata con il lanciatore del missile C/C Tow, che ebbe limitata diffusione.

Si tratta di uno dei veicoli più longevi del nostro Esercito. Assieme alla sua antenata, è nei ricordi di coloro che hanno svolto il servizio di leva nel dopoguerra essendo in dotazione pressochè a ogni reparto in diverso esemplari come veicolo "tuttofare". 

Nel 1976 ci fù un tentativo della FIAT, in collaborazione con Renault, di vendere all'esercito Francese, un mezzo fuoristrada basato sull'AR76. Vennero realizzati alcuni esemplari dimostrativi equipaggiati con motore Renault. L'Esercito Francese scelte però il Peugeot P4 al posto del mezzo che nel frattempo era stato denominato Renault TRM500. L'AR76 ebbe invece qualche successo nella vendita in Jugoslavia, dove venne realizzata con la sigla 1107 JD in collaborazione con la "Zastava" che successivamente elaborò anche una versione con tetto rigido.

Cessata la produzione dell'AR76 nelle ultime versioni non venne sviluppata una erede. Dal 2008 con marchio IVECO venne immesso sul mercato il Massif, macchina molto diversa che però ebbe scarso successo commerciale.
In cerca di un sostituto per questo mezzo, l'Esercito Italiano nei primi anni 90 selezionò il Land Rover Defender 90 come primo sostituto, sia nella versione benzina che in quella diesel. 

Modello AR76A
Assi 2
Lunghezza max (m) 3,775
Larghezza max (m) 1,58
Altezza (m) 2
Altezza dal suolo min (mm) 275
Passo (m) 2,3
Peso a vuoto (Kg) 1570
Peso in ordine di marcia (Kg) 1740 (1)
Portata (utile, con conducente) (Kg) 750
A pieno carico (Kg) 2490
Peso rimorchiabile (Kg) 500
Motore  6132 AZ8.000
Cilindri 4 in linea
Cilindrata (cm3) 1995
Alimentazione Benzina
Potenza (CV) 80 a 4600 giri/min
Velocità max su strada (km/h) 115
Marce 5 + retromarcia (2)
Pendenza max superabile 100%

(1) Su alcuni manuali è riportato Kg 1840
(2) Come menzionato nel testo principale dell'articolo, l'AR76 aveva un cambio a 4 marce, l'AR76A aveva un cambio a 5 marce.

AR76 e AR59 con lanciatori TOW e Cannoni SR al traino - Foto Mar. Francesco Cocca, Compagnia Controcarri Taurinense