Calotta ufficiali


La calotta nasce in Francia nel 1702 come associazione di tipo burlesco ad opera di cortigiani e giovani ufficiali per reagire al senso di tristezza che domina la corte e la società di Versailles. Prende il nome dal particolare tipo di copricapo (tipo papalina) indossato dal capo durante le riunioni.
Verso la fine del XVIII° secolo la calotta diventa prettamente militare ed è una specie di consiglio dei tenenti più anziani di ogni reggimento per giudicare il contegno dei subalterni. Questa specie di tribunale per questioni d’onore (senza carattere legale) cessa con l'avvento della Rivoluzione.
Anche nell’esercito piemontese, e più tardi in quello italiano, si introduce questo sistema allo scopo di mantenere segrete le questioni riguardanti gli ufficiali subalterni e riflettenti la condotta privata ed i fatti d’onore.
Il più anziano dei subalterni viene denominato capo calotta. Con questa procedura si mantiene una rigorosa vigilanza da parte dei subalterni più anziani sui più giovani, allo scopo di evitare o prevenire misure disciplinari e penali che potrebbero compromettere la carriera dell’ufficiale o la dignità del Corpo.
Il capo calotta ha facoltà d’ intervenire ed è autorizzato a conferire direttamente con il comandante di reggimento.
Più recentemente, della calotta facevano parte solo i subalterni scapoli accasermati ; con l’abolizione del servizio militare di leva scompare del tutto per mancanza di ufficiali subalterni.