Uniformi 1900 - 1920


I primi anni del 900 non videro grandi modifiche all'uniforme. Per gli ufficiali fu adottata una giubba da campagna in panno nero con un gallone che ornava le tasche sul petto e scendendo sui fianchi terminava ad intreccio sulle reni, i distintivi di grado in argento sulle maniche erano sormontati  da un intreccio nero.
Nel 1902 si ebbero importanti modifiche nei distintivi di grado; furono aboliti gli intrecci a fiorone dalle maniche e gli ufficiali portarono stellette e galloni argentati sulle controspalline della giubba, mentre sottufficiali e graduati continuarono a portare i galloni di grado di colore argento o rosso a V rovesciata posti sopra il paramano.
Sempre nello stesso anno fu istituita la carica di maresciallo promuovendo i furieri maggiori con almeno dodici anni d'anzianità. Il distintivo prevedeva un galloncino argentato con righe nere portato sul cappello, sul berretto, sul bordo delle controspalline e sui paramani.
A seguito della sperimentazione di nuove uniformi mimetiche, nel luglio 1906 si decise di testarne diverse varianti col plotone prima, successivamente con tutta la 45^ compagnia del btg Morbegno.Queste innovazioni non riguardavano solo il colore (grigio terra) ma la foggia stessa e l'equipaggiamento.
Nel 1907 furono create tre classi di marescialli; di compagnia, di battaglione, di reggimento ed i distintivi divennero uno,due o tre galloncini d'argento a righe nere posti al centro delle controspalline in senso longitudinale. Ebbero inoltre in dotazione una sciabola simile a quella degli ufficiali.
Nel 1907 furono adottati una borsa zaino di tela impermeabile,la borraccia di legno con cinghia in cuoio e delle nuove giberne a due comparti.
La circolare 458 del 4.12.1908 prescrisse per alpini ed artiglieria da montagna l’uniforme grigio verde ritenuta più adatta al grigio terra per un’uniforme da guerra. L’introduzione fu graduale; nell’uniforme da guarnigione la giubba turchina restò in vigore sino al 1910.
Questa nuova uniforme si componeva di una giubba di panno monopetto con bottoniera coperta, collo diritto guarnito da fiamme verdi a due punte (ad una punta nere bordate di giallo per l’artiglieria “le pipe”) con stellette di metallo argentato. Controspalline cucite e spallini a spicchio (“salsicciotti”).La giubba aveva inferiormente sul retro due aperture per il passaggio del cinturino, chiuse da bottoni.
I pantaloni corti al ginocchio, con fasce gambiere. Gilet di panno e tela, cravatta a sciarpa di tela bianca, stivaletti di cuoio nero con chiodatura completavano l’uniforme.
Per gli ufficiali (adottata con circ. 72 del 13.2.1909) era in tessuto cordonato in tonalità più grigia rispetto a quello della truppa. Tasche al petto e alle falde, con patta sagomata. Sulle controspalline erano applicati i distintivi di grado, stellette e bordatura d’argento (oro per artiglieria).
I pantaloni erano indossati con stivali, gambali, calzettoni o fasce gambiere. Come copricapo, oltre al cappello nero rigido era prescritto il berretto a visiera, mentre l’armamento comprendeva la sciabola mod. 1888 e nell’uniforme da marcia, la pistola Glisenti mod. 1910. Il cinturino era in cuoio grigio verde con spallacci e placca in metallo brunito con aquila sabauda.
La truppa aveva in dotazione il fucile mod. 1891 con baionetta e giberne a cassetta di cuoio nero.
I galloni dei graduati passarono dal rosso al colore azzurro, mentre rimasero argento per sergenti.
Il 20 maggio 1910 fu adottato il cappello alpino che con lievi modifiche è tuttora in uso. Era in feltro di pelo di coniglio con falda posteriore piegata all’insù, falda anteriore trapuntata con cuciture a macchina, calotta ovale con fascia di cuoio attorno alla base.
Infilata nella tasca di cuoio sul lato sinistro la nappina nei diversi colori (bianco, rosso, verde, blu, giallo) a seconda dell’appartenenza di battaglione o deposito/ stato maggiore. Penna di corvo nera. Il fregio di lana verde( in filo d’argento ufficiali e sottufficiali) rappresentava la cornetta con due fucili incrociati sormontata dalla corona reale. Nel tondino era il numero del reggimento ricamato in lana bianca.
Con la circolare 368 del 5 settembre 1910 anche gli ufficiali ebbero il cappello di feltro grigio-verde. A differenza di quello da truppa e sottufficiali aveva una fascia di seta grigio verde e la tesa bordata con un gallone simile. La nappina era di metallo brunito. I galloni erano sempre posizionati sul lato sinistro a V rovesciato e d’argento. Il fregio ricamato d’argento. Fuori servizio avevano un berretto grigio verde a visiera con galloni sopra alla fascia e fregio d’argento. Nella grande uniforme in servizio armato portavano la sciarpa azzurra. Con questa uniforme combatterono durante la campagna di Libia del 1911-12.
Con circolare 242 del 24 maggio 1911, i distintivi di grado per graduati di truppa divennero neri e così pure i distintivi di carica sulle maniche. I galloni azzurri erano portati a consumazione. Fu adottato per gli sciatori un distintivo costituito da due sci incrociati ricamati in nero che si portava sulla manica sinistra della giubba.
Nel 1912 al cappello fu applicato un soggolo di nastro grigio verde con fibbia metallica che ben presto fu abolito; sempre nello stesso anno i fregi furono modificati nei modelli che ancora oggi sono portati. Un'aquila ad ali spiegate sormontante una cornetta con due fucili incrociati senza baionetta, ricamata in lana verde con numero del reggimento ricamato in bianco nel tondino (in giallo per gli appartenenti al deposito) per la truppa, argento per ufficiali e sottufficiali (circ. 271 del 13 giugno 1912).
Il 16 dicembre 1913 fu stabilito uno speciale contrassegno per i militari promossi per merito di guerra, che si portava al di sopra dei paramani della giubba. Era ricamato in argento e rappresentava la corona reale.
La grande uniforme per gli ufficiali si componeva del berretto nero a visiera, della giubba nera con paramani verdi, pantaloni grigio azzurri con bande verdi, la sciarpa azzurra a tracolla, le spalline con frange.
La guerra 1915-1918 vide gli alpini entrare in linea con l'uniforme mod. 1908, col cappello alpino e la mantellina.
Gli ufficiali adattarono al cappello ed al berretto galloni e fregio di colore grigio verde, quest'ultimo era anche ricamato in nero. Le stellette di grado furono cucite sul davanti dei paramani oppure sul loro rovescio invece che sulle controspalline. Portavano inoltre uno speciale cinturone di cuoio grigio verde con placca d'ottone verniciata con in rilievo l'aquila sabauda. Con il passare del tempo, adottarono per la prima linea un'uniforme simile nella forma che nel colore a quella della truppa . Anche la nappina sovente era di lana, del colore del battaglione. Tali accorgimenti si resero necessari per confondere i tiratori nemici e non essere individuati.
Nel 1916 il fregio del cappello divenne di colore nero e da allora è rimasto pressochè immutato.
I galloni sopra i paramani dei sergenti erano neri come quelli dei caporali ma avevano un occhiello superiore.
I marescialli ebbero speciali distintivi di grado che si portavano anch'essi sui paramani; erano di galloncino ondulato in numero di uno, due o tre, rispettivamente per maresciallo ordinario, capo e maggiore. Nel 1916 fu istituito il grado di aiutante di battaglia che era come quello del maresciallo maggiore sormontato però da un occhiello ondulato.
La tenuta di guerra comprendeva quindi: cappello di feltro grigio verde con nappina, penna e fregio verde o nero con numero del reggimento; camicia di tela, cravatta a sciarpa di tela bianca, giubba con bavero alto, fiamme verdi e grosse stellette metalliche. Sugli spallini della giubba vi erano i numeri della compagnia ricamati in bianco su rettangolo nero. Panciotto grigio verde sul davanti e di tela posteriormente. Calzoni al ginocchio e fasce gambiere. Gli scarponi erano chiodati ed anneriti. Fucile mod. 91 con baionetta.
Lo zaino di tela grigia sul quale erano attaccate arrotolate la mantellina, la coperta, il telo tenda di colore grigio che unito ad altri e con l'ausilio dei picchetti e alpenstock formava una tenda per sei alpini. Allo zaino erano pure attaccati i tre bastoni unibili per la tenda, la gavetta e gli scarponi di riserva. Il tascapane si portava a tracolla con la borraccia. Le giberne erano quattro appese al cinturino e alla correggia che girava intorno al collo.
Elmetto mod. 1915 usato però di rado dagli alpini che preferivano il cappello o un passamontagna di lana.
Per l'alta montagna erano in dotazione occhiali con lenti affumicate e racchette da neve. Le sentinelle usavano cappotti foderati di pelliccia e sovrascarpe di tela con suola di legno.
Verso la fine della guerra furono istituiti distintivi per ufficiali promossi per merito di guerra composti dalla corona reale sovrapposta a due gladi incrociati. Tali distintivi erano di filo d'oro o d'argento a seconda  del grado e si portavano sulle maniche al di sopra dei paramani.
Nel 1917 furono adottati distintivi per le ferite sotto forma di galloncini d'argento sul braccio destro, uno per ogni ferita.
Durante la guerra fu istituito il grado di aspirante ufficiale caratterizzato da una stella nera sui paramani e un gallone nero sul berretto e cappello e di primo capitano (tre stellette e una barretta).
Terminata la guerra i fregi, per ufficiali e sottufficiali, tornarono ad essere di colore argento. L'elmetto fu dotato di un fregio metallico brunito.
L'uniforme nera fu abolita nel 1920, tollerata nei servizi non armati e fuori servizio sino al 1923.