Fucile Beretta 70/90


Lo sviluppo da parte della Beretta Armi inizia già nel 1968, mentre il primo modello di serie, denominato AR-70, viene lanciato sul mercato intorno al 1972. L'arma è camerata per calibro 5,56 x 45 mm NATO. Viene adottato da alcuni reparti dell'Esercito e della Marina, così anche dall'Aeronautica Militare per equipaggiare il personale della VAM. Ottiene anche un discreto successo sul mercato esterno.

Nel 1985 la Beretta sviluppa e immette sul mercato una versione migliorata, denominata AR70/90, con la quale partecipa alle gare di valutazione per la scelta dell'arma in sostituzione del FAL BM59. Le prove di valutazione vengono svolte tra il 1988 e il 1989 a Terni tra l'AR70/90, l'HK G41 (proposto dalla Franchi, che aveva acquistato il brevetto dalla Heckler & Koch) e il VB (presentato dalla Bernardelli, in pratica un clone del Galil Israeliano).
Viene adotatto nel 1990 e inizia a sostituire il BM59 presso i reparti.
La Beretta sviluppa nel frattempo anche una versione denominata AS70/90, destinata a sostituire l'MG42, sempre in calibro 5,56 mm, che però non viene adottata dai reparti nè ottiene ordini all'estero.

L'arma esiste in tre versioni. AR, versione "classica" con calcio completo e fisso, SC, versione con calcio pieghevole, ed SCS (o SCP), versione sempre con calcio pieghevole ma con canna corta e tromboncino lanciagranate staccabile.


Era stata progettata anche una versione AS, ideata come arma di squadra. La mancata adozione da parte delle FFAA e l'insuccesso sul mercato internazionale, ne hanno presto sospeso la produzione
Originariamente il tromboncino presente sull'arma era stato ideato per il lancio di granate del modello Energa e Super Energa, già divenute presto obsolete.

La meccanica dell'AR70/90 ricalca quella dell'arma da cui deriva, ovvero il modello 70, con otturatore ruotante munito di due alette di chiusura azionato mediante congegno a presa indiretta di gas con pistone a corsa lunga collegato al porta otturatore della manetta di armamento. Il pistone funge anche da asta di armamento e da guida per la molla di recupero.
Il gruppo recupero gas presenta fori di parzializzazione dell'uscita dei gas, e la chiusura completa della fuoriuscita gas avviene alzando l'apposita leva per il lancia granate. Quando la leva per il lancia granate è alzata nella posizione di fuoco, tutti i gas vengono convogliati nel vivo di volata, per il lancio della granata
La struttura dell'arma è in lamiera stampata e reca saldati all'interno blocchetti di acciaio opportunamente sagomati che hanno funzione di irrobustimento e di supporto per le componenti dell'arma.
La canna presenta sei righe destrorse con passo da 178 mm (7 pollici) per l'impiego ottimale del munizionamento standard SS109.
Il castello è suddiviso in due porzioni tra loro unite da una cerniera anteriore e da una spina elastica posteriore; la parte superiore fa da supporto alla canna e reca gli attacchi per gli accessori montabili sull'arma. Agli attacchi per i dispositivi di mira può essere montata una maniglia di trasporto al cui interno è presente una linea di mira corta, che però non interferisce con le normali mire metalliche.
L'arma accetta qualsiasi caricatore a norme NATO (STANAG 4179) ed è munito di attacchi con dimensioni specificate nelle normative NATO (STANAG 2324) che consentono il montaggio di apparati di puntamento per il tiro diurno e notturno. Stessa cosa per gli organi meccanici di mira la cui diottra è preregolata su due posizioni, a 250 e a 400 metri secondo normativa STANAG 4172.

AR 70/90 - Foto Esercito Italiano

Per la manutenzione da campo è possibile aprire il castello spingendo il pulsante sul retro che svincola il castello, incardinato sulla parte anteriore. E' possibile svincolare anche il cardine anteriore, per separare completamente il castello.
Il selettore per il tiro ordinario/automatico è per colpo singolo, raffica di tre colpi e raffica continua. Il selettore della sicura ordinaria è ambidestro.
L'impugnatura è in plastica su tutti i modelli, nelle versioni SC e SCP, il calcio è in metallo non ricoperto in plastica, nella versione SC è in metallo ricoperto. Nell'impugnatura a pistola di tutti i fucili d'assalto di AR-70/90 è previsto un alloggiamento per un kit di pulizia fornito di serie.
L'AR dispone di tre sistemi di sicurezza: sicura ordinaria, agisce sulla leva di scatto; sicura contro l'apertura prematura dell'otturatore: realizzata da una corsa retrograda a vuoto del carrello porta otturatore, provoca un ritardo in apertura dell'otturatore che permette la fuoriuscita di tutti i gas dalla canna; sicura contro lo sparo prematuro: incompleta chiusura dell'otturatore, che non consente la percussione.

Poco prima della missione in Somalia, era stata sperimentata la possibilità di installare sotto la canna, il lanciagranate M203. L'installazione è stata possibile attraverso modifiche effettuate direttamente dal Polo Mantenimento Armi Leggere. A seguito della sperimentazione, il Reggimento "San Marco" ha potuto operare in Somalia con i primi esemplari di M203 installato su AR70/90.
Dopo questa prima eseprienza, la distribuzione dei lanciagranate M203 è iniziata anche presso gli altri reparti. Il lanciagranate è stato distribuito anche a Carabinieri e Guardia di Finanza per il lancio di fumogeni.

Alpini del 7° Rgt durante l'esercitazione Falzarego provvisti di SC70/90 - Foto Esercito Italiano

E' possibile utilizzare infine la stessa baionetta già in dotazione per il BM59.

Il sostituto dell'arma è il fucile Beretta ARX 160, il cui primo lotto è stato ordinato dall'Esercito Italiano nel 2008.

 

Dati Essenziali dell'arma

  AR 70/90 SC 70/90 SCP 70/90
Calibro (mm) 5,56 x 45 
Lunghezza complessiva (mm) 998 998 908-1001*
Gruccia ribaltata (mm)   756 663-755*
       
Lunghezza Canna 450 450 369
Alimentazione caricatore da 30 colpi
Peso (Kg) 4 4 4,2*
Peso Bipiede (Kg) 0,36 0,36  
Gittata utile (m) 400 400 350
Celerità di tiro (colpi/min) 670 circa 

* Con tromboncino lanciagranate montato