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Sabato, 09 Novembre 2024

Inizia la battaglia di arresto sulla linea Grappa - Piave

Dopo il forzamento del fronte dell’Isonzo nel settore tra Plezzo e Tolmino, avvenuta il 24 ottobre 1917 , da parte delle truppe austro-tedesche e il successivo ripiegamento generale ordinato iniziato il 27 ottobre , il Comando supremo italiano tentò di imbastire una difesa lungo il Tagliamento (1°- 5 novembre) e poi sul fiume Livenza (6-8 novembre) per poi decidere di salvare quello che rimaneva dei reparti, oltre il fiume Piave.

Su questa linea si portarono, la 4a Armata e il Comando truppe Carnia, mentre le retroguardie della 2aArmata e le divisioni di cavalleria diedero protezione al movimento di destra della stessa 2a Armata e della 3a Armata per evitare il pericolo di aggiramento.

Il 9 novembre 1917 tutte le truppe superstiti avevano raggiunto la sponda destra del Piave.

Il comando Austriaco, forte dei risultati dello sfondamento, pianificò l'offensiva finale contro il nostro esercito. L’attacco finale austriaco si svolgeva lungo tre direttive principali, il Gruppo Conrad che dal Trentino doveva puntare al piano, dirigendosi su Bassano, il dal Gruppo Krauss (4 divisioni) che doveva attaccare il massiccio del Grappa e la 14a Armata e il gruppo Boroevic che doveva forzare la linea del Piave per raggiungere il Brenta.

Tutta la fronte italiana venne cosi attaccata. Lungo l’intera linea, però, dell’altopiano al mare i reiterati attacchi e violenti assalti avversari furono inesorabilmente contenuti e respinti. Il 26 novembre, perciò gli austro-tedeschi sospesero le operazioni per rinforzare lo schieramento di artiglieria e ripresero ancora la battaglia il 4 dicembre.

La lotta si protrasse accanita e violenta sino al 25, ma ogni sforzo avversario risultò vano e si infranse contro la resistenza italiana. Lo schieramento dell’Esercito sulla linea Altipiani - Grappa - Piave fu il primo importantissimo passo per arginare la ritirata di Caporetto. Le truppe italiane, nonostante la grave sconfitta, sostennero con grande saldezza d’animo l’imminente scontro con il nemico.

Il livello di forza presente nei reparti era largamente al di sotto dell’organico, ma il morale non vacillò. La riduzione del fronte consentì un minimo di tranquillità difensiva che aiutò a superare le prime settimane di battaglia. Si tornò così a una guerra di trincea, migliorando la resistenza delle linee, ricostituendo le forze con l’arrivo dei complementi e il recupero degli sbandati; il nemico, visto il fallimento degli sforzi offensivi tornò, anch’esso per il momento, alla guerra di trincea. La battaglia del Piave preparò efficacemente la definitiva sconfitta dell’Austria e fu una delle più importanti di tutto il conflitto; essa fece svanire per sempre la speranza di vittoria da parte degli Imperi Centrali.